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Le lettere spedite dai soldati al fronte
raccolte e commentate in un volume

Ha setacciato archivi e spulciato nei cassetti dei ricordi delle famiglie di Angiari per ricostruire le vicende di oltre una quarantina di soldati del centro di destra Adige che, un secolo fa, combatterono su vari fronti della Prima guerra mondiale. Ora, i frutti di queste meticolose ricerche svolte da Vanna Manfré, ricercatrice storica residente in paese, sono stati raccolti in un libro, intitolato «Saluti a tutti, chi domanda di me», che verrà presentato oggi, alle 17.30, nella sala consiliare del municipio. Accanto a Manfrè, parteciperanno all'incontro Cecilia Lovato, assessore alla Scuola, Federica Bettini, consigliere delegato alla Cultura, e Maria Rita Bruschi, insegnate e storica. Nel volume, la 43enne, laureata in Conservazione dei beni culturali, ha riunito e commentato le numerose lettere e cartoline spedite dal fronte dai soldati del paese alle loro famiglie e pubblicate dal settimanale legnaghese «L'Amico del Popolo».

«Attraverso questi scritti e quelli inviati ai militari come risposte dai loro congiunti», commenta Manfré, «ho scoperto emozioni, aspettative ed umori degli angiaresi che parteciparono a quell'evento storico, restituendo, nel contempo, un vivace ritratto della comunità locale». Poi aggiunge: «Nel primo nucleo della ricerca ho considerato i testi che erano comparsi sul periodico fondato da don Giuseppe Trecca. Qui ho trovato le testimonianze di una quarantina di soldati, trascrivendo 64 testi, tra missive e brevi messaggi». La prima lettera fu scritta da Sisto Saccomani, il 2 giugno 1915, ai genitori. «Di questi soldati, a cui ne ho aggiunti altri 10», prosegue Manfrè, «sono riuscita a scoprire, attraverso una ricerca archivistica, il loro ruolo nell'esercito ed i loro spostamenti durante gli anni del conflitto».

Dall'analisi dei testi, Manfrè ha scoperto anche i risvolti sociali che il conflitto ebbe sulla popolazione locale. «Nella maggior parte dei casi», prosegue la studiosa, «si trattava di combattenti che provenivano dai ceti popolari, non erano consapevoli del perché era scoppiata quella guerra». Le altre due parti della ricerca hanno interessato altrettanti carteggi, quello della famiglia di Sisto Saccomani e quello relativo agli Armigliato. «Dai discendenti di Saccomani», prosegue Manfrè, «ho reperito una cinquantina di missive e cartoline scritte tra il soldato, nato nel 1893 in località Tarocco e scomparso il 26 agosto 1917 a Sella di Dol, nell’undicesima battaglia dell'Isonzo». F.T.

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