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La statua di don Righetti
danneggiata dai vandali

Il busto di don Angelo Righetti sfregiato dai vandali DIENNEFOTO
Il busto di don Angelo Righetti sfregiato dai vandali DIENNEFOTO
Il busto di don Angelo Righetti sfregiato dai vandali DIENNEFOTO
Il busto di don Angelo Righetti sfregiato dai vandali DIENNEFOTO

Sfregiato il busto di don Angelo Righetti nell’area verde antistante piazza Castello. Il deplorevole gesto, che ha danneggiato il naso e l’orecchio destro della statua di pietra, è avvenuto, con tutta probabilità, nella notte tra venerdì e sabato. Ad accorgersene, e ad avvisare prontamente il Comune, sono stati ieri mattina alcuni genitori che accompagnavano i figli a scuola percorrendo il viale di tigli che costeggia i giardini pubblici intitolati nel 2014 a don Angelo, parroco della comunità salizzolese dal 1941 al 1975. Un uomo, don Angelo, che ha lasciato il segno contribuendo a dare forte impulso alla vita sociale ed economica del paese. Tanto che a distanza di tempo tutti lo ricordano con grande stima, riconoscenza ed affetto.

Negli anni Cinquanta, don Righetti avviò la scuola di muratori, nel 1954 favorì la nascita di quella per ebanisti che formò tutti gli artigiani locali e nel 1962 aprì il maglificio per dare un’opportunità lavorativa alle ragazze del posto. Per questo, l’inqualificabile atto vandalico, imputabile presumibilmente a qualche teppista, è visto come un affronto all’intera comunità. «Un gesto gravissimo e vergognoso», così lo definisce il sindaco Mirko Corrà, «che va a colpire una figura che rappresenta un importante simbolo del paese. Per questo ne andremo in fondo a tutti i costi, facendo il possibile per individuare i responsabili».

Ma chi ha sfregiato il volto di don Angelo? «Qualche idea ce l’abbiamo», prosegue il primo cittadino, «è un periodo che stiamo controllando i movimenti di alcune persone che non rispettano il quieto vivere e magari dopo aver bevuto qualche bicchiere in più deturpano l’ambiente con rifiuti, rompendo rami degli alberi o facendo scritte per terra. Un contributo prezioso potrebbe arrivare dalle immagini riprese dalle telecamere ma contiamo anche sulla collaborazione dei residenti». Con i cocci di pietra della statua sfregiata tra le mani, consegnati dai genitori, il sindaco Corrà appare profondamente amareggiato ma determinato a scoprire gli autori di questo grave gesto. «Stavolta non la passano liscia», conclude Corrà, «vogliamo risalire a chi ha fatto una cosa del genere che colpisce l’intera comunità, la quale con grande sacrificio mantiene in ordine quest’area. Ora, o i responsabili si presentano e vengono a chiedere scusa a Salizzole oppure parte una bella denuncia».

Di fronte all’area verde pubblica in cui è posizionato il busto di don Angelo si affaccia la cooperativa sociale che porta il nome dello stesso sacerdote scomparso il 12 marzo del 1983, anno di fondazione della struttura che oggi accoglie stabilmente persone con gravi disabilità psichiche. «Le persone di valore non muoiono mai», recita la targa posta sotto al busto di don Righetti, offerto dalla famiglia Luciano Peroni e scoperto due anni fa dal sindaco Corrà insieme a Paolina Soardo, fondatrice della cooperativa, scomparsa lo scorso luglio. L’atto vandalico è stato denunciato ai carabinieri di Bovolone, ora si provvederà al restauro del busto.

Lidia Morellato

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