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La Secav torna alla ribalta dopo l’indagine 2015

La sede della Secav a Roverchiara
La sede della Secav a Roverchiara
La sede della Secav a Roverchiara
La sede della Secav a Roverchiara

L’inchiesta della guardia di Finanza di Cremona sfiora anche la nostra provincia, arrivando, o meglio tornando alla Secav di Roverchiara. Una srl che lavorava nel settore dell’edilizia e che era già finita nel mirino della magistratura. Nel 2015 l’intero patrimonio della società a responsabilità limitata era stato sequestrato nella prima parte dell’operazione Aemilia. Nel 2016 il titolare di quell’azienda venne condannato ad oltre due anni di reclusione per associazione a delinquere di stampo mafioso. Ora il sequestro di quei beni in via Crosara è diventato definitivo. In quest’ultima indagine sono stati sequestrati beni per 40 milioni di euro appartenenti alla cosca del clan Nicolino Grande Aracri. Gli illeciti sono stati quindi riciclati attraverso investimenti come complessi immobiliari, strutture alberghiere, in società agricole, in società edili ed immobiliari, imprese di trasporti e logistica. I finanzieri di Cremona hanno confiscato: 253 immobili industriali, commerciali e abitazioni, nelle provincie di Parma, Reggio Emila, Modena, Mantova, La Spezia e Crotone, 19 società delle provincie di Parma, Reggio Emilia, Mantova,e Crotone, 50 automezzi,. «Questi figuri devono capire che il Veneto è terra di onestà e di legalità, e non sopporta i delinquenti e che è supportata da inquirenti e forze dell’ordine tenaci», ha detto il governatore Luca Zaia.

A.V.

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