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La nuova chiesa venne realizzata in quarant’anni

La chiesa parrocchiale
La chiesa parrocchiale
La chiesa parrocchiale
La chiesa parrocchiale

L’idea di costruire la nuova chiesa venne stata presa dal parroco don Bartolomeo Peretti con i fabbricieri nel 1835 e fu ripresa dal nuovo parroco don Tommaso Soave nel 1841. Gli scavi iniziarono nello stesso anno, il 22 giugno. Per prima fu costruita l’abside, ma i lavori furono sospesi per mancanza di soldi. Si riprese dieci anni dopo. E, nel 1855, fu demolita la vecchia chiesa romanica disastrata dalle abbondanti nevicate. Per far fronte all’impegnativo investimento economico che la parrocchia non riusciva a sostenere (allora aveva 2000 abitanti), il Consiglio comunale contribuì con lire 30.000 onde realizzare l’opera preventivata. Finalmente la chiesa fu completata nel 1881. Nel frattempo, nel 1877, era scomparso il vecchio parroco don Soave, che fu sostituito da don Antonio Nascimbeni. La sua permanenza a Villa Bartolomea fu tragicamente troncata, il 20 agosto 1883, da un incidente stradale causato dal cavallo che trainava il calesse e si imbizzarrì, mentre don Antonio tornava da Minerbe. Gli subentrò, per un breve periodo, don Davide Consolati (1884-1889). Nel 1890 arrivò il vulcanico don Luigi Bertera, che nel 1891 fondò la Cassa rurale e, in via Borghetto, costruì un ricreatorio. Avviò anche la costruzione della nuova canonica. Favorì la piccola proprietà con 900 campi, che divise tra i piccoli coltivatori; fondò la Cooperativa Agricola con un mulino. Fornì Villa, Spinimbecco e Carpi di energia elettrica costruendo una centrale. Tutte queste opere sociali tramontarono a causa di un fallimento, da non attribuire a don Bertera, che rimase a Villa Bartolomea fino al 1940. Durante il parrocchiato di don Remo Noro (1940-50) furono costruiti la nuova sacrestia e il battistero. La chiesa fu consacrata il 24 ottobre 1949. Negli undici anni durante i quali resse la parrocchia don Tullio Turco (1950-61) molte furono le opere realizzate: fu costruita la chiesa di San Zeno in Valle, fu ingrandito il teatro, la canonica fu trasferita in piazza, nel palazzo di Elodia Ghedini, mentre la vecchia canonica fu adibita ad aule di catechismo. Continuò nell’ammodernamento delle strutture don Adelino Perini (1961-81). Dotò di riscaldamento la chiesa, il teatro e la canonica. Ristrutturò il teatro e fece ampliare il campo sportivo. Il tetto della chiesa fu rifatto. Fu eseguito l’impianto elettrico delle campane. Nel 1967 fu messo in sicurezza il campanile, testimone della chiesa romanica abbattuta. Nei quattro anni della sua permanenza a Villa Bartolomea don Tiziano De Guidi (1981-85) costruì la nuova canonica e restaurò quella vecchia ricavandone sale per la catechesi e un ampio spazio per il Circolo Noi. Poi venne l’era di don Benedetto Mareghello (1985-2003), con il breve intervallo di don Moreno Roncoletta (2003-08). E ancora, don Benedetto guida la comunità parrocchiale dal 2008.

G.B.M.

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