<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

«La Moscheta» e la sua «Alkazar» trionfano al concorso tutto in dialetto

Elisabetta Papa Una formula semplice, ma sempre di forte presa sugli spettatori, soprattutto grazie alla partecipazione di compagnie del territorio e all’utilizzo del vernacolo durante le rappresentazioni. Arrivato alla sedicesima edizione, il concorso teatrale dialettale, promosso al teatro parrocchiale di Villa Bartolomea, dai volontari del circolo Noi, ha ancora una volta centrato il suo obiettivo portando nella sala teatrale parrocchiale un folto pubblico, formato in prevalenza da famiglie. Come è tradizione, nel corso dell’ultima serata, la commissione giudicatrice, presieduta da Francesco Occhi e formata da Brunetta De Gaspari, Maria Grazia Arnese e Nicoletta Dalle Vedove, ha assegnato i riconoscimenti previsti. Il premio di «Miglior Compagnia» è andato a «La Moscheta» di Colognola ai Colli, protagonista di «Alkazar». «per aver saputo riunire la commedia drammatica italiana a quella brillante senza dimenticare il varietà, generi molto amati dal nostro teatro». Il titolo di «Miglior attore» lo ha ottenuto invece Enrico Allegrini, per il ruolo di Bortolo in «Morto e Contento», commedia allestita dalla Compagnia teatrale di Castelrotto, mentre quello di «Miglior attrice» è stato assegnato in realtà a due interpreti: Antonella Diamante e Clara Sartori del «Teatroprova» di San Bonifacio, protagoniste di «Reality in fameia». Il prestigioso «Premio Franco Ravazzin», intitolato alla memoria del grande attore veronese, lo ha conquistato invece la “Compagnia Teatro dell’Attorchio di Cavaion Veronese con «Camera a ore», un’opera che la giuria ha ritenuto «un susseguirsi di colpi di scena e di stratagemmi, come nelle migliori commedie dialettali amate dall’indimenticato Franco». Infine, ad aggiudicarsi il «Premio circolo Noi» è stata la compagnia teatrale «L’Alfiere» di Veronella per il suo allestimento di «Paese piccolo, gente mormora». •

Elisabetta Papa

Suggerimenti