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L’auto rubata ai Montebello? L’Arma l’ha ritrovata a Montebello

Donatella Montebello
Donatella Montebello
Donatella Montebello
Donatella Montebello

L’auto del fratello defunto, rubata ai primi di aprile nel garage della famiglia Montebello, a Vangadizza di Legnago, è stata ritrovata ieri a Montebello, in provincia di Vicenza. Dietro a quello che a prima vista può sembrare un gioco di parole, si cela il felice epilogo di un furto che, al di là del valore venale della Mercedes ML 320 sparita dalla rimessa attigua all’abitazione, aveva aggiunto dolore su dolore per le sorelle e gli anziani genitori di Rino Montebello: l’ex camionista 57enne della frazione, morto lo scorso 15 giugno in un incidente stradale a Cerea. Tanto che dalle pagine del nostro giornale sua sorella Donatella aveva lanciato un accorato appello ai ladri invitandoli a restituirle il Suv, «l’unico ricordo di mio fratello, la cosa che Rino aveva più cara e che custodiva come una reliquia». Ieri, il lieto annuncio, la notizia ormai insperata del ritrovamento, dietro il quale i familiari dell’ex autotrasportatore intravedono una singolare coincidenza, un fatto che sa quasi di paranormale.

«Mi sento rinata, è un segnale che mio fratello ci ha mandato dal cielo e ringrazio di cuore le forze dell’ordine che hanno ritrovato l’auto», questo il primo commento di Donatella Montebello, che dal giorno della sparizione non si dava pace perché lo riteneva quasi un affronto al destino già di per sé crudele che una sera di primavera si era portava via suo fratello. «Quando questa mattina sono stata avvisata dai carabinieri», aggiunge la pensionata, «ho stentato a crederci. Per noi questo fuoristrada, che ha più di 10 anni e vale nemmeno 10mila euro, ha infatti un grande valore affettivo anche perché Rino l’aveva tutto personalizzato e lo curava tantissimo. Ecco perché quando era sparito dal garage è come se i ladri avessero fatto morire Rino per la seconda volta». La Mercedes è stata abbandonata dai banditi nel parcheggio della zona industriale della località vicentina, probabilmente dopo averla usata per commettere furti o rapine. O semplicemente per effettuare qualche trasporto visto che all’interno sono stati trovati residui di terra e di fragole. «Con mio cognato siamo subito partiti alla volta di Montebello per recuperare l’auto che fortunatamente, a parte un’ammaccatura sulla parte anteriore, è in buone condizioni». «Le preghiere e le candele accese in questi giorni da mia mamma Anna Maria e da tanta gente rimasta colpita da quello che ci era successo alla fine sono state esaudite», si congeda raggiante Donatella.

Stefano Nicoli

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