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I FUNERALI AD ALBAREDO

L'addio a Larisa
e Mirela: «Ora libere
come le nuvole»

La focaccia di grano vicino ai feretri di Mirela e Larisa I compagni di Larisa entrano in chiesa con i fiori DIENNE FOTO
La focaccia di grano vicino ai feretri di Mirela e Larisa I compagni di Larisa entrano in chiesa con i fiori DIENNE FOTO
L'addio a Mirela e Larisa (Dienne)

Un dolore profondo, ancorché composto, e ancora tanta rabbia per una fine atroce e incomprensibile. L’ultimo saluto a Mirela Balan e alla figlioletta Larisa Elena Mihailescu, uccise lo scorso 13 febbraio ad Albaredo, è stato celebrato con rito ortodosso romeno ieri pomeriggio, nella chiesa parrocchiale del paese in riva all’Adige. Lì, a poche centinaia di metri di distanza da dove le due vivevano e dal luogo dove il loro assassino, il fglio e fratello Andrei Filip, ha deciso di gettarne i resti martoriati per nascondere il crimine, familiari, amici e vicini di casa si sono riuniti per dare l’addio a due persone che hanno lasciato un segno indimenticabile. Unico dispiacere la scarsa partecipazione della gente del paese, forse a causa del rinvio della data prevista in un primo tempo. Non sono mancati comunque la vicesindaca di Albaredo Iva Trentin, alcuni consiglieri di maggioranza, le maestre di Larisa e i suoi compagni di classe.

I feretri di Mirela e Larisa sono giunti insieme e sono stati portati in chiesa a spalla dai parenti e dagli amici. Tra le due casse è stato posto un leggio con due quadretti che ritraevano le toccanti immagini in bianco e nero di madre e figlia. Visibilmente commossa, la primogenita di Mirela, Oana Maria, ha deposto sulle bare - una in legno chiaro per la mamma e l’altra bianca per la sorellina - due cuscini di rose a forma di cuore, a testimonianza del grande amore che prova per loro. Poco prima del funerale, infatti, su Facebook aveva scritto: «Coloro che amo e che ho perduto non sono più dov’erano prima, ma sono ovunque noi siamo».

Che la morte non sia la parola definitiva è stato più volte ribadito durante il funerale, celebrato da quattro sacerdoti di rito ortodosso, tra cui Daniel Stinga di San Bonifacio, Daniel Valentin Ilie di Legnago e il rettore Gabor Codrea. Il parroco di Albaredo don Bruno Gonzaga ha fatto una breve introduzione per spiegare ai cattolici presenti il significato dei riti che si andavano a compiere. L’inizio della messa è stato riservato alla cosiddetta cerimonia della luce, ricordando che madre e figlia sono state accolte nell’abbraccio e nella luce di Dio. Anche il vangelo di Giovanni ha ribadito lo stesso concetto, con le parole dette da Gesù ai suoi discepoli: «Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto». Il grano era pure presente concretamente sull’altare, in una focaccia a base di frumento che i fedeli hanno condiviso alla fine delle esequie.

Terminata la funzione in lingua romena, i fedeli hanno salutato le salme con il bacio delle icone poste sui feretri. Per Oana è stato il momento più duro, mentre il cugino Daniel continuava a battersi il petto e a ripetere che avrebbe potuto accompagnare Mirela a mangiare una pizza quel sabato sera, anziché portarla a casa, «così adesso sarebbe ancora qui tra noi».

I compagni di Larisa si sono disposti a cerchio vicino alle bare e hanno deposto fiori e messaggi per ricordare la purezza e l’innocenza della bambina che ha condiviso con loro i traguardi e le delusioni scolastiche, gli scherzi e le esperienze felici. Un messaggio recitava: «Vola Larisa, angelo del sorriso... vola lassù, fino al Paradiso. Ti ricorderemo sempre». Il coro parrocchiale di Albaredo ha intonato il canto finale, mentre don Bruno ha benedetto le salme delle due defunte.

Le maestre di Larisa hanno infine consegnato ai presenti un rotolino che riportava la poesia Penso a te, scritta da Arianna Fattori, amica di Larisa. Eccone uno stralcio: «Quando vedo le nuvole penso a te, perché ora sei libera. La luce dei tuoi occhi non si spegnerà mai».

A cerimonia finita, il carro funebre ha caricato i feretri ed è partito subito per la Romania, dove arriverà in serata. Stamattina Oana e il fidanzato Andrea si sono imbarcati in aereo da Treviso per raggiungere Ghindaoani.

Paola Bosaro

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