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Il sindaco di Assisi indosserà
il tabarro della Confraternita

La delegazione dei «Nostalgici del tabar» ad Assisi
La delegazione dei «Nostalgici del tabar» ad Assisi
La delegazione dei «Nostalgici del tabar» ad Assisi
La delegazione dei «Nostalgici del tabar» ad Assisi

La Confraternita dei «Nostalgici del tabar» e Cristiano Zuliani, primo cittadino di Concamarise, vanno in trasferta in Umbria per donare al sindaco di Assisi, Antonio Lunghi, il tradizionale tabarro nero che si usava un tempo nelle campagne venete per ripararsi dal pungente freddo invernale. Un gesto che servirà a suggellare il gemellaggio con l’associazione «Priori serventi» di Santa Maria degli Angeli di Assisi che, al pari della Confraternita di Concamarise, ha come patrono Sant’Antonio Abate da Padova, protettore degli animali domestici e da cortile.

L’omaggio è stato consegnato ieri al primo cittadino di Assisi da una nutrita delegazione dei «Nostalgici del tabar» - un quarantina di persone - accompagnata da Zuliani. «Abbiamo pensato di dar vita ad un gemellaggio conferendo il quinto premio della Confraternita al sindaco di Assisi perché sono diverse le peculiarità che accomunano la nostra realtà con quella dei “Priori seventi” di Santa Maria degli Angeli», spiega Fabrizio Lonardi, presidente della Confraternita. «Innanzitutto, seppure in date diverse», aggiunge, «organizziamo la stessa festa dedicata a Sant’Antonio. Inoltre, entrambe le realtà promuovono e valorizzano il recupero delle antiche tradizioni locali proponendo i piatti tipici di un tempo e condividendo gli stessi valori».

Oltre al tradizionale mantello nero, al sindaco di Assisi saranno consegnati anche alcuni prodotti tipici della tradizione veneta riconosciuti come simboli del mondo contadino fra cui i «ciccioli», la polenta con fagioli, la graspia (bevanda povera ottenuta dalle vinacce dell’uva), il lardo pestato, il cren e la moretta (sanguinaccio) ma anche una scopa di saggina e il sale benedetto. La cultura contadina veneta si incontrerà quindi con quella umbra per celebrare un gemellaggio ma soprattutto la grande Festa di Sant’Antonio Abate che, dalla seconda metà dell’Ottocento, si celebra a Santa Maria degli Angeli con il tradizionale piatto composto da rigatoni al sugo di carne, due fette di manzo o vitello al forno, quattro salsicce arrosto, due polpette in umido, un panino, mele e arance, acqua e vino rosato.

L’evento, che quest’anno si tiene dall’8 dicembre al 18 gennaio, avrà come ospite d’onore proprio la Confraternita dei Nostalgici di Concamarise che parteciperà alla sfilata in abiti d’epoca e alla fiaccolata che si tiene per le vie del paese. A Concamarise, invece, l’appuntamento con la stessa festa è previsto il 16 e 17 gennaio. Negli anni scorsi, il «Premio della Confraternita» era stato assegnato a Padre Flavio Roberto Carraro, vescovo emerito di Verona, al grande cuoco veronese Giorgio Gioco e al «re dei tortellini» Giovanni Rana. Nel 2014, il tabarro in versione bianca, era stato consegnato invece a Papa Francesco.

Lidia Morellato

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