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Il Consiglio aderisce
al sistema «Sprar»
per gestire i profughi

Ermanno Gobbi
Ermanno Gobbi
Ermanno Gobbi
Ermanno Gobbi

Entro il prossimo settembre a Bonavigo arriveranno sei profughi ai quali saranno garantiti l’istruzione scolastica, progetti di inserimento sociale, lavoro ed assistenza sanitaria. Il Comune, infatti, ha aderito allo Sprar, il nuovo Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, dove la gestione dei profughi arrivati sul territorio nazionale diviene di competenza delle amministrazioni locali e non più delle cooperative.

«È una scelta non facile da attuare ma per affrontare il fenomeno è la strada più realistica da percorrere», ha sottolineato il sindaco Ermanno Gobbi nell’ultimo consiglio comunale. Ricordando che le cooperative hanno l’elenco delle case libere ed offrono affitti appetibili, il primo cittadino ha sottolineato che «la nostra è un’azione di responsabilità ed un amministratore deve pianificare, agendo nei limiti delle risorse disponibili senza aspettare l’arrivo di queste persone». Il costo dei rifugiati sarà coperto per il 95 per cento dal ministero e per il restante 5 per cento dal Comune, il quale potrà beneficiare dei lavori socialmente utili svolti dai richiedenti. «Noi esprimiamo voto contrario perché il progetto non è chiaro», ha ribattuto dall’opposizione Romina Chiavelli. «Non siamo contrari all’accoglienza, ma con questo metodo possono esserci dei dubbi sulle persone ospitate, visto che a volte possono esserci famiglie di comodo. Inoltre, la loro presenza potrebbe aumentare la microcriminalità». «La mancata adesione allo Sprar», ha concluso Gobbi, «non significa che non arriverebbero profughi. Con lo Sprar ci sarà un limite e ne giungeranno solo tre ogni mille abitanti». L.B.

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