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Il bullismo? Tra i ragazzi si fa tramite WhatsApp Nel mirino i difetti fisici

Un ragazzo davanti a pc e telefonino: gli strumenti più usati dai bulli
Un ragazzo davanti a pc e telefonino: gli strumenti più usati dai bulli
Un ragazzo davanti a pc e telefonino: gli strumenti più usati dai bulli
Un ragazzo davanti a pc e telefonino: gli strumenti più usati dai bulli

A volte è una presa in giro per un difetto fisico. Altre ancora è un’immagine modificata o alterata inviata al maggior numero possibile di coetanei attraverso gruppi WhatsApp. Sono queste le modalità più frequenti che negli ultimi anni all’Istituto comprensivo Legnago 1 di destra Adige hanno visto alcuni ragazzi, sia alle medie «Frattini» del capoluogo, sia delle «Barbieri» di Casette, trasformarsi in autori di veri e propri atti di bullismo nei confronti dei propri coetanei. I casi segnalati sono in media tre o quattro all’anno, ma il contrasto al fenomeno, pur abbastanza limitato, rimane comunque tra le priorità dell’Istituto. Tanto che ora, nonostante nei primi sei mesi del 2017-2018 non si sia verificato alcun episodio, l’Ic Legnago 1 ha deciso di alzare ulteriormente la guardia fornendo ai ragazzi altri strumenti utili. «I casi di bullismo che abbiamo registrato negli ultimi anni», sottolinea il dirigente Gabriele Bernardinello, «hanno visto coinvolti soprattutto allievi di seconda e terza media. Di solito questi comportamenti, che viaggiano soprattutto sulle chat dei gruppi WhatsApp, vengono segnalati dai docenti e dai genitori che controllano gli smartphone dei figli. Il nostro obiettivo principale rimane comunque quello della prevenzione. Per questo, abbiamo messo in atto una serie di iniziative». «Per le classi prime, ad esempio, esiste uno specifico progetto di accoglienza per evitare che certi tipi di atteggiamenti degenerino in bullismo, mentre per tutti», prosegue il preside, «è attivo dallo scorso anno, sia alle Frattini che alle Barbieri, uno sportello d’ascolto, aperto una volta alla settimana, dove alunni, genitori e insegnanti, grazie a “Tante tinte” e “Fondazione San Zeno” possono avere a loro disposizione uno psicologo». «Oltre a ciò», conclude Bernardinello, che fa parte del «Tavolo tecnico per le emergenze educative» voluto dall’Ufficio scolastico territoriale, «vengono organizzati anche periodicamente, con i docenti di riferimento Giuseppina Marra e Maria Elena Osanni, specifici percorsi interni in linea con le disposizioni del Miur». Proprio a questo si lega lo speciale incontro al quale oggi, dalle 8.30 alle 13, nell'aula magna delle Frattini, in due turni, prenderanno parte 170 ragazzi di seconda, delle stesse Frattini e delle Barbieri. L’evento è organizzato dallo Spi Cigl che, con il suo gruppo di teatro «Fuoritempo», proporrà il reading scenico musicato «Legal-Mente». «Si tratta di un progetto di educazione alla legalità altamente innovativo», spiega Annarita Fazzitta, responsabile Spi Cigl, «che attraverso un incontro intergenerazionale si propone di sviluppare la conoscenza e la funzione delle regole nella vita sociale. Grazie ad una serie di dialoghi, si affrontano tematiche riferite alla vita quotidiana che fanno emergere il vantaggio di una buona pratica della legalità». L’iniziativa si concluderà con un incontro-dibattito tenuto dal social coach Davide Dal Maso, del «Movimento etico digitale». «Dal Maso», conclude Fazzitta, «ci fornisce gratuitamente la sua esperienza per far conoscere ai giovanissimi i rischi e le potenzialità del Web. Lo scopo di questo movimento, che arriva per la prima volta in città, è portare nelle scuole informazioni e azioni etiche volte a migliorare la nostra società, tramite la diffusione della cultura digitale».

Elisabetta Papa

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