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Il bebé speak english già alla materna

Angiari, parco giochi dell’asilo
Angiari, parco giochi dell’asilo
Angiari, parco giochi dell’asilo
Angiari, parco giochi dell’asilo

«Papà, it's green: parti!». Così qualche padre di Angiari, fra qualche mese, potrebbe sentirsi dire dal suo bimbo, mentre sarà in coda al semaforo in attesa di portare il figlio all’asilo. Stupendosi che il piccolo infili normalmente parole in inglese nella sua lingua madre.

Da lunedì, infatti, i 70 alunni, di età compresa tra i 3 ed i 6 anni, che frequentano la Scuola d’infanzia «Dal Cer», potranno imparare l’inglese fin dalla più tenera età e semplicemente giocando.

Il progetto, caldeggiato da alcuni rappresentanti dei genitori, tra cui Stefania Tomaroli ed Alice Costantini, è decollato dopo aver ottenuto il benestare del Consiglio dell’Istituto comprensivo «Legnago 2», di cui fa parte la materna angiarese, e della dirigente dello stesso, Nadia Micheletto. Per dieci settimane, gli scolari dell’asilo, suddivisi per fascia d’età e in gruppi di una decina di bambini, verranno seguiti da alcune insegnanti della «Creative Language» di Verona, diretta da Gabriela Rivero, docente di lingue.

«Si tratterà», evidenzia Tomaroli, «di introdurre la seconda lingua in maniera naturale, con giochi, canti, balli, risate e coccole». Le insegnanti, alcune madrelingua, si rivolgeranno ai bambini esclusivamente in inglese. «Sarà sorprendente», aggiunge la rappresentante, «osservare come i bimbi riusciranno ad interagire e a comprendere situazioni diverse, relazionandosi con una persona che parla una lingua diversa dalla loro». «Tutto ciò», prosegue Tomaroli, «permetterà agli scolari un migliore e più facile apprendimento del nuovo idioma, utile per il loro futuro».

Per trovare i fondi per attivare il corso, oltre alla richiesta di un contributo individuale per ciascun partecipante, sono state organizzate dai genitori raccolte di fondi. Il sindaco Vincenzo Bonomo e l’assessore alla Scuola, Cecilia Lovato, hanno garantito il supporto del Comune, a cui si è aggiunto un finanziamento di «Cerea Banca». «La proposta», conclude la rappresentante, «è un’attività che sta prendendo sempre più piede negli ambienti pedagogici. Poterla avviare in una scuola pubblica è una grande soddisfazione».F.T.

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