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I tir intasano le strade
In paese sale la protesta

Un camion in transito in località Pradelle: in paese è allarme per i tir
Un camion in transito in località Pradelle: in paese è allarme per i tir
Un camion in transito in località Pradelle: in paese è allarme per i tir
Un camion in transito in località Pradelle: in paese è allarme per i tir

Le centinaia di camion che ogni giorno attraversano il territorio comunale stanno portando al collasso le strade di Gazzo. Da circa un mese e mezzo, infatti, i tir non possono più passare per la Regionale 10, a Nogara, a causa del crollo parziale del ponte sul fiume Tartarello. Quindi, gli autisti sono costretti a scegliere vie alternative, che purtroppo non sono idonee a ricevere una mole notevole di mezzi pesanti. Con tutti i disagi che ne conseguono soprattutto in termini non solo di sicurezza ma anche di inquinamento. «Non ne possiamo proprio più di questa situazione», sbotta il vicesindaco Claudio Bellani. «Ormai», aggiunge l’amministratore, «la strada che collega Villimpenta con la Statale 12 a Roncanova sta cedendo in vari punti e temiamo che prima o poi possano succedere degli incidenti. Le nostre strade non hanno la larghezza necessaria per far passare così tanti tir ogni giorno. Speriamo solo che il ponte di Nogara venga riparato al più presto perché la situazione è diventata nel nostro paese davvero critica ed ogni giorno che passa peggiora sempre più».

A subire i danni maggiori dal blocco ai tir deciso sulla Regionale 10 dopo il cedimento del manufatto non sono infatti i nogaresi, i quali si stanno godendo per contro un traffico molto ridimensionato. Bensì gli abitanti dei Comuni limitrofi, a cominciare da Gazzo. I residenti devono fare i conti con un continuo andirivieni di camion che spesso ostacolano anche la circolazione dei mezzi agricoli locali. I ciclisti, poi, stanno evitando accuratamente l’intero tratto della strada che porta da Roncanova a Villimpenta proprio per non essere travolti dai tir che transitano anche a velocità sostenuta. Il Comune ha deciso di rafforzare i controlli sulle arterie stradali interessate dalla deviazione per cercare anche di scoraggiare il passaggio dei tir ma con scarso successo. Anche perché gli autisti non hanno altre alternative se non quella di avventurarsi sulle strade strette e tortuose di Gazzo per giungere a destinazione. «Ci siamo attivati con Veneto Strade», conclude Bellani, «perché con l’inizio dell’anno scolastico temiamo fortissimi disagi per gli scuolabus e per i genitori che devono portare i propri figli a scuola».

Sul fronte nogarese, dove si respira aria più pulita per il drastico calo del traffico pesante, si attende che inizino i lavori del nuovo ponte che, come promesso dalla Regione, dovrebbero partire nei primi giorni di settembre. Secondo il progetto redatto nei giorni scorsi dai funzionari regionali, si procederà inizialmente con la costruzione di una corsia laterale al ponte crollato in modo da non bloccare totalmente il traffico durante i cantieri. Successivamente si procederà alla realizzazione di un ponte sovrastante quello danneggiato che, essendo tutelato dai Beni ambientali, non può essere demolito. Il cantiere dovrebbe rimanere aperto almeno fino a metà ottobre, con la speranza che le piogge autunnali non rallentino la tabella di marcia.

Riccardo Mirandola

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