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I «cacciatori di fantasmi»
tornano in azione al castello

Il castello di Salizzole dove hanno fatto tappa i «Ghost Hunter»
Il castello di Salizzole dove hanno fatto tappa i «Ghost Hunter»
Il castello di Salizzole dove hanno fatto tappa i «Ghost Hunter»
Il castello di Salizzole dove hanno fatto tappa i «Ghost Hunter»

I «cacciatori di fantasmi» ritornano a Salizzole alla ricerca di presenze antiche e dell’aldilà tra le mura del castello. I «Ghost hunter» di Padova hanno fatto tappa nei giorni scorsi in paese per compiere indagini sulle presunte entità presenti nella fortezza medioevale che, secondo una consolidata tradizione, fu residenza di Donna Verde da Salizzole, moglie di Alberto della Scala e madre di Cangrande. E che oggi, invece, si dice abitata da fantasmi e presenze misteriose che in diverse occasioni si sarebbero fatte sentire. L’équipe non è nuova a questo tipo di indagini nel Veronese avendo già visitato anche i castelli di Bevilacqua, Montorio, Sanguinetto e Valeggio.

A Salizzole erano già venuti nel 2013 e dalle loro ricerche, fin da subito, erano emersi presunti voci, grida, e rumori. Fenomeni che farebbero supporre la presenza di anime maschili e femminili vissute in epoche diverse, dal Medioevo al Novecento, rendendo il castello di Salizzole particolarmente interessante agli occhi degli «acchiappafantasmi» padovani e dei tanti appassionati del mistero. «Ogni due-tre anni ritorniamo nei posti in cui siamo già stati per fare ulteriori ricerche e verifiche», riferisce Andrea Pugliese, presidente dei “Ghost hunter”. «Allora ci aveva incuriosito la testimonianza di una persona che parlava della presenza di una donna vissuta in epoca medioevale e di un uomo, un certo Negro, che fu prigioniero durante la Seconda guerra mondiale. Ora, vorremmo concentrarci soprattutto nell’area della biblioteca dove abbiamo rilevato diverse cose interessanti».

In effetti, tutto ebbe inizio nel 2012 con la singolare esperienza di Terenzio Mirandola dell’associazione culturale degli «Insonni» di Bovolone, che fu testimone con due amici di strani fenomeni manifestatisi all’interno della torre antica dove era stata allestita una mostra sul Risorgimento e dove aveva trascorso una notte piuttosto movimentata a lume di candela in compagnia di ombre, voci e rumori. La squadra dei «Ghost hunter» studia e analizza fenomeni non spiegabili razionalmente e la scorsa settimana ha scandagliato tutto il castello concentrandosi in particolare sulla torre occidentale, la sala civica e la biblioteca. Oltre a riprese video e registrazioni, ha effettuato un’indagine con apposita strumentazione per cercare di interagire con le presunte entità. Gli esiti delle ricerche saranno illustrati fra due mesi al sindaco di Salizzole, il quale deciderà se renderli pubblici o meno.

Lidia Morellato

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