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Presunto danno erariale

Gazzo, la Corte dei Conti sequestra
la casa e l'ufficio del sindaco Negrini

di Riccardo Mirandola
Il municipio di Gazzo amministrato dal sindaco Stefano Negrini
Il municipio di Gazzo amministrato dal sindaco Stefano Negrini
Il municipio di Gazzo amministrato dal sindaco Stefano Negrini
Il municipio di Gazzo amministrato dal sindaco Stefano Negrini

La Corte dei Conti sequestra i beni al sindaco Stefano Negrini. E l'opposizione consiliare di Gazzo si dimette in blocco per protestare sulla strana situazione venutasi a creare in municipio a causa della vicenda che coinvolge il primo cittadino. Sono emersi infatti altri particolari relativi all'arrivo, venerdì mattina in municipio, dell'ufficiale giudiziario inviato dalla Corte dei Conti per notificare a Negrini la richiesta di pagamento di 296mila euro per danno erariale e di immagine verso l'ente che amministra.

 

L'incaricato dalla magistratura contabile non solo ha notificato al sindaco l'invito a comparire, davanti al procuratore generale della Corte dei Conti di Venezia, il prossimo 16 gennaio. Ma ha anche provveduto al sequestro cautelativo, come garanzia per la somma pendente, dell'abitazione e dell'ufficio dove Negrini esercita la professione di progettista. Non solo. L'ufficiale giudiziario, inoltre, ha stabilito il pignoramento di un quinto dell'indennità mensile percepita dal primo cittadino come previsto dalla legge in casi del genere. Il tutto è scaturito dopo la chiusura degli aspetti penali della vicenda legata agli abusi edilizi rilevati fino al 2009 e per i quali la Corte dei Conti ha rilevato una serie di danni economici e di immagine per il Comune di Gazzo. Danni che ora dovrebbero essere in parte risarciti da Negrini che, allora come oggi, guidava il paese.

 

La vicenda, poi, sta avendo anche conseguenze politiche importanti. Al punto tale che Ivan Scipioni e Daniela Bellaro, gli unici due consiglieri di minoranza rimasti in consiglio comunale dopo l'uscita in blocco dei loro colleghi lo scorso maggio, hanno annunciato le proprie dimissioni. Un fatto questo che porterà Gazzo ad essere l'unico Comune veronese senza alcun rappresentante delle opposizioni in consiglio comunale. Sei mesi fa, per protestare contro le mancate risposte della Prefettura sull'ipotetica incompatibilità di Negrini legata proprio alla pendenza con la Corte dei Conti, si erano dimessi i consiglieri Ugo Vecchini, Nereo Parolin e Vanni Stoppato. Il Comune aveva quindi contattato i candidati della minoranza alle elezioni del 2016 ricevendo il rifiuto di tutti i possibili successori tranne Scipioni e Bellaro.

 

«Non appena la segreteria comunale sarà aperta», annunciano gli ormai ex consiglieri di opposizione, «depositeremo le nostre dimissioni. Ci sono arrivate notizie che ci hanno suggerito di prendere questa decisione. Noi consiglieri eravamo all'oscuro di tutto quello che è successo e non siamo stati minimamente informati dagli amministratori. Un addio, quello di Scipioni e Bellaro, che non meraviglia più di tanto il sindaco e la sua maggioranza. «Abbiamo appreso questa scelta», spiega Negrini, «a mio avviso chi è stato eletto dai cittadini deve portare avanti il proprio mandato. Purtroppo, non possiamo sostituirli con altri consiglieri e quindi governeremo da soli il nostro municipio».

 

Sul fronte strettamente giudiziario, il primo cittadino deciderà quali strade intraprendere e quasi certamente cercherà di raggiungere un accordo economico a lui più conveniente con i giudici contabili, che gli permetta di poter continuare a ricoprire il ruolo di sindaco. Il rischio concreto è infatti che l'apertura di un contenzioso economico con l'ente che amministra possa tradursi in effetti in una dichiarazione di incompatibilità da parte della Prefettura. Una situazione che ha suscitato molto clamore a Gazzo e che potrebbe comunque essere evitata solamente con il pagamento di quanto notificato venerdì mattina a Negrini. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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