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Gambarin si appella all’Onu in nome della pace

La land art di Gambarin dedicata all’Onu
La land art di Gambarin dedicata all’Onu
La land art di Gambarin dedicata all’Onu
La land art di Gambarin dedicata all’Onu

Dario Gambarin, l’artista originario di Castagnaro, ma da molti anni residente a Bologna, non poteva certo rimanere indifferente alle tante tensioni e problematiche che in questi giorni stanno tenendo il mondo con il fiato sospeso. Per questo, con il suo inseparabile trattore dotato di aratro ed erpice rotante, l’ex avvocato ormai votato totalmente all’arte, ha deciso di tornare ancora una volta su uno dei campi di famiglia per lanciare il suo messaggio di speranza. Con «Onu» – così si intitola la sua nuova land art, realizzata su 27mila metri quadrati, in omaggio all’Organizzazione Mondiale delle Nazioni Unite - Gambarin, pur preoccupato dai venti di guerra che sembrano soffiare tra gli Stati Uniti di Donald Trump e il regime di Pyongyang nella Corea del Nord, non si lascia però andare allo sconforto. Rilanciando, al contrario, un chiaro messaggio di pace. L’opera, creata a mano libera, senza cioè tracciare prima alcun segno di riferimento sul terreno, richiama infatti il caratteristico emblema dell’Onu, ma lo reinventa, inserendo al posto delle classiche Nazioni l’altrettanto famoso simbolo della pace, ideato nel Gerald Holtom nel 1958.

«Il mio obiettivo», spiega Gambarin, «è focalizzare l’attenzione su quello che è, e deve continuare ad essere, ora più che mai, il ruolo dell’Onu: ovvero risolvere diplomaticamente problemi e tensioni, risistemando gli equilibri internazionali. In primis, naturalmente, la questione, davvero preoccupante, tra Stati Uniti ed il regime del leader supremo di Pyongyang, Kim Jong-Un, in modo da evitare che scoppino conflitti devastanti per il destino dell’umanità intera». Ancora una volta attento alle problematiche politico-sociali, Gambarin rivendica quindi il ruolo dell’Onu come unica organizzazione in grado di mantenere la pace nel mondo e di promuovere il rispetto per i diritti umani. «Purtroppo», prosegue l’artista, «nel suo primo discorso al Palazzo di vetro, Trump si è scagliato con forza contro la presunta cattiva gestione dell’Onu. Non solo. I toni si sono ulteriormente alzati quando Trump ha detto che se gli Usa saranno costretti a difendere se stessi e i loro alleati non avranno scelta se non distruggere totalmente la Corea del Nord». La land art rende anche omaggio all’Onu nel 72° anniversario della sua fondazione, che sarà celebrato il 24 ottobre.

Elisabetta Papa

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