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«Fondiamoci con uno o più centri confinanti»

Roberto Muraro
Roberto Muraro
Roberto Muraro
Roberto Muraro

«Chiedo all’amministrazione comunale di valutare un progetto di fusione tra Bevilacqua ed uno o più Comuni confinanti, in provincia di Verona». La richiesta, fatta dal consigliere di maggioranza Roberto Muraro, è giunta a margine dell’ultimo Consiglio, sorprendendo i presenti. Da anni, infatti, i centri aderenti all’Unione dei Comuni lamentano la cattiva gestione dei servizi. Così, Bevilacqua cerca di sfilarsi e di tentare la strada della fusione. Il sindaco Fosca Falamischia, per il momento, ha solo accolto la richiesta e assicurato che si informerà sulle procedure al riguardo. Tre sono i Comuni confinanti che potrebbero venire coinvolti nel progetto. Al primo posto c’è Boschi Sant’Anna, con il quale Bevilacqua è stato unito dal 1928 al 1948, seguito da Minerbe e Terrazzo. Esclusi, invece, Montagnana, con la quale Bevilacqua è già convenzionata per il servizio di Polizia locale, ed Urbana, perché si trovano entrambi in provincia di Padova. La fusione tra Comuni è regolata sia da normative nazionali, per ultima la legge 56 del 2014, sia da leggi regionali, come la numero 25 del 1992 e successive modifiche. Ad incoraggiare questa operazione sono, soprattutto, i tanti vantaggi economici che ne conseguirebbero. Ai Comuni coinvolti sono garantiti infatti contributi straordinari per i primi 10 anni, nonché una priorità per l’assegnazione dei finanziamenti regionali e statali come, ad esempio, il programma «6.000 campanili». Se, da un lato, ci sono evidenti sgravi fiscali e agevolazioni, dall’altro ci sono anche alcuni lati negativi, a partire da quello organizzativo. Si dovrà, infatti, creare un Comune ex novo con una sede, nuovi uffici, nuovi servizi e personale. Inoltre, decadranno tutte le associazioni delle quali fanno parte gli amministratori dei precedenti enti. Un altro aspetto da considerare è il parere della popolazione, che potrebbe essere contraria a perdere la propria identità. In tal caso, se si vorrà proseguire con la strada della fusione, saranno organizzati incontri pubblici con tutte le realtà dei centri interessati. In ogni caso, la fusione non sarà immediata e l’iter da seguire è lungo. L.B.

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