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Firme false
Il sindaco
patteggia
cinque mesi

Per la vicenda delle firme false il sindaco Stefano Marzotto patteggia 5 mesi e 20 giorni. Si è concluso anche per il primo cittadino di Pressana, com’è successo per altri 56 imputati, fra consiglieri, ex assessori provinciali e sindaci, il procedimento giudiziario riguardante le irregolarità avvenute durante le elezioni amministrative di due anni fa. Il giudice dell’udienza preliminare Laura Donati ha concordato con il pm Beatrice Zanotti pene che vanno dai tre mesi e 20 giorni ai cinque mesi e 29 giorni di reclusione, con il beneficio della sospensione. Solo per cinque imputati il giudice ha stabilito il non luogo a procedere. Invece, per altri 20 amministratori che non hanno scelto riti alternativi si andrà al dibattimento in primavera.

Le indagini hanno riguardato le firme a sostegno dei candidati sindaco. A seguito di alcune segnalazioni, la magistratura ha accertato che nel 2014 sono state commesse irregolarità nella raccolta e nella sottoscrizione dell’autenticità. Gli indagati all’inizio sono stati 107, appartenenti a diversi partiti, tra cui anche Marzotto. Il quale, nonostante la condanna, resta in carica: la legge Severino, infatti, prevede l’ipotesi di decadenza solo in caso di condanna superiore a 6 mesi. P.B.

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