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SI ERA GETTATA DALL'AUTO

Finita l'agonia
per Nadejda:
dichiarata morta

I carabinieri di Legnago proseguono le indagini (Dienne)
I carabinieri di Legnago proseguono le indagini (Dienne)
I carabinieri di Legnago proseguono le indagini (Dienne)
I carabinieri di Legnago proseguono le indagini (Dienne)

E' finita l'agonia per Nadejda Babcinscaia, la bracciante moldava che domenica notte si era procurata lesioni gravissime lanciandosi dall'auto in corsa guidata da un marocchino con cui aveva intrapreso da poco una relazione. La trentenne, che negli ultimi giorni era tenuta in vita artificialmente nel reparto di Rianimazione dell'ospedale di Legnago, è stata dichiarata morta alle 18.30, al termine delle sei ore di osservazione trascorse dall'accertamento della morte cerebrale. Lascia nella disperazione la sua bambina di otto anni e la mamma Valentina con cui viveva a Porto e che da lunedì mattina, non appena appresa la notizia,  non si è mai allontanata dal suo capezzale. Intanto, sul fronte investigativo proseguono le indagini da parte dei carabinieri di Legnago per accertare che si è trattato effettivamente di un gesto volontario. Il 45enne, che quella sera si trovava alla guida dell'auto e  con il quale la ragazza aveva appena avuto un'accesa discussione, è stato iscritto nel registro degli indagati dal pm Elisabetta Labate, titolare dell'inchiesta. Ma si tratterebbe di un atto dovuto non essendo emerse finora responsabilità a suo carico nella drammatica vicenda costata la vita a Nadejda.

 

Stefano Nicoli

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