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Festa di San Valentino
I 114 vedovi del paese
la celebrano in chiesa

Bruno Teboni
Bruno Teboni
Bruno Teboni
Bruno Teboni

La festa di San Valentino, in tutto il mondo, è celebrata dagli innamorati. La parrocchia di Angiari, tuttavia, ha colto l'occasione per ricordare in questa circostanza anche quelle coppie che non sono più tali perché uno dei due coniugi è passato a miglior vita. Sarà infatti riservata ai 114 vedovi di ambo i sessi residenti in paese la messa che il parroco, don Orazio Soardo, celebrerà domenica prossima, alle 9.30, nella pieve di San Michele Arcangelo. A lanciare la singolare idea, riservata a mariti e mogli rimasti senza il rispettivo coniuge o compagno, è stato Bruno Teboni, ex presidente della Pro loco locale ed organizzatore di eventi nel piccolo centro di destra Adige.

Anche a lui, lo scorso anno, è toccata la triste sorte di perdere la moglie, scomparsa a causa di una malattia. «Mi è sembrato giusto», confida il pensionato, «che ci fosse un momento di ritrovo di carattere religioso per una categoria, come quella dei vedovi a cui appartengo, che spesso viene dimenticata nelle varie celebrazioni e ricorrenze paesane». La proposta di Teboni è stata subito condivisa dal parroco, che dal pulpito ha invitato tutte le persone interessate a partecipare alla messa speciale di San Valentino alla quale potranno comunque unirsi tutti gli innamorati del paese. Teboni ha stilato un elenco dei vedovi residenti ad Angiari, che conta in totale oltre duemila residenti. «Dei 114 coniugi rimasti soli, gli uomini costituiscono soltanto una minoranza, essendo soltanto in 16. Quasi tutti gli angiaresi che hanno perso la moglie o il marito hanno più di 60 anni. Ci sono anche vedovi più giovani, come qualche 40enne rimasto privo del partner per un incidente stradale o qualche malattia grave». F.T.

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