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Febbre del Nilo, il virus
presente nelle zanzare

Cattura delle zanzare infette per evitare la trasmissione del virus
Cattura delle zanzare infette per evitare la trasmissione del virus
Cattura delle zanzare infette per evitare la trasmissione del virus
Cattura delle zanzare infette per evitare la trasmissione del virus

Non cessa l’allerta nella Bassa per la «febbre del Nilo occidentale». Il 27 luglio, i dipendenti del dipartimento di prevenzione Servizio igiene e sanità pubblica dell’Ulss 9 «Scaligera», hanno riscontrato positività al virus della «West Nile» in zanzare del genere Culex pipiens, catturate in una trappola entomologica posizionata a Minerbe. Il 2 agosto, il dottore Antonio Maggiolo, responsabile del Servizio, ha girato la segnalazione a tutti i Comuni che fanno parte dell’azienda sanitaria, ovvero a tutta la provincia di Verona.

Il virus è trasmesso sia agli animali che all’uomo tramite la puntura di zanzare comuni infette. Nel caso di puntura da parte di zanzare infette alcuni soggetti possono andare incontro ad infezione da West Nile. L’infezione decorre nell’80 per cento dei casi, in modo del tutto asintomatico, in circa il 20 per cento può comparire febbre che generalmente si risolve in una settimana e in meno dell’1 per cento si manifesta come malattia neuro-invasiva, solitamente encefalite, meningoencefalite o paralisi flaccida. Il rischio aumenta con l’età, soprattutto dopo i 60 anni. Lo scorso anno, all’ospedale «Mater Salutis» di Legnago, sono stati trattati tre casi di forma febbrile, fortunatamente tutti risolti senza complicanze. I tre soggetti erano residenti a Legnago, San Pietro di Morubio e Casaleone. Il virus, comunque, non si trasmette da persona a persona.

Il riscontro avuto dalla trappola installata a Minerbe, naturalmente ha alzato il livello d’attenzione da parte dell’Ulss. Quest’ultima, già lo scorso anno ha fornito alle amministrazioni comunali una serie di indicazioni da mettere in atto per scongiurare il proliferare di zanzare. Un compito che spetta alle amministrazioni pubbliche ma anche ai privati cittadini, i quali devono attuare tutte le forme possibili di lotta alle zanzare. Questo è infatti il periodo in cui la zanzara portatrice del West Nile può maggiormente diffondersi. I Comuni pertanto sono invitati ad azioni per eliminare le larve nei luoghi dove si annidano, come le caditoie. Ai cittadini è chiesto soprattutto di non abbandonare oggetti e contenitori di qualsiasi natura e dimensione dove possa ristagnare l’acqua e di svuotare giornalmente bacinelle, bidoni, secchi ed annaffiatoi. Sul sito dell’Ulss 9 sono presenti maggiori indicazioni: il 4 luglio scorso infatti l’azienda ha dato il via al piano straordinario di sorveglianza della West Nile.

Francesco Scuderi

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