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Evade da casa ubriaco
per andare a fare la spesa

I carabinieri di Castagnaro che hanno eseguito l’arresto
I carabinieri di Castagnaro che hanno eseguito l’arresto
I carabinieri di Castagnaro che hanno eseguito l’arresto
I carabinieri di Castagnaro che hanno eseguito l’arresto

Evade da casa, dove si trovava agli arresti domiciliari, sale sulla macchina di un amico e si fa accompagnare al supermercato per fare la spesa. Tra l’altro ubriaco, come ha confermato lui stesso ieri mattina in tribunale a Verona dove si è tenuta la direttissima, visto che si era già scolato parecchie birre. Tanto da aver esaurito le scorte e di avere perciò la necessità di rifornire la dispensa. E.A., un 26enne bosniaco senza fissa dimora, ma di fatto domiciliato al campo nomadi di Menà, ha resistito solo pochissimi giorni tra le mura domestiche da cui non poteva allontanarsi per nessun motivo. Era stato infatti arrestato agli inizi di questa settimana, assieme a tre connazionali sempre di etnia rom, nell’ambito dell’operazione «Take Away», con l’accusa di aver fatto parte della banda che svaligiava gli sportelli bancomat di Veneto ed Emilia Romagna dopo averli sradicati col carro attrezzi. Invece, giovedì, intorno alle 15.30, è salito sulla Mercedes Classe A di un altro ragazzo ed insieme si sono diretti al supermercato situato nella piazza della frazione. Ma, proprio mentre stavano entrando nel parcheggio del negozio, sono stati notati dai carabinieri della stazione di Castagnaro impegnati in uno degli abituali pattugliamenti del territorio disposti dal capitano Lucio De Angelis. Alla vista degli uomini del maresciallo capo Massimo Previtali, E.A. non ha opposto resistenza e ha detto di voler andare in carcere. Quindi, il giovane è stato fotosegnalato e condotto in una camera di sicurezza della caserma di Legnago dove ha trascorso la notte. Ieri, è comparso davanti al giudice Maria Elena Teatini, alla quale, dietro sua precisa domanda, il bosniaco, nullafacente e pregiudicato, ha precisato che aveva espresso la volontà di voler finire nella casa circondariale di Montorio «poiché ero ubriaco, avevo bevuto 10-12 birre». Una precisazione che non gli ha comunque risparmiato l’ingresso in carcere in attesa dell’udienza fissata per il prossimo 26 settembre. STE.NI.

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