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Ester Segalotto, la super
tifosa della Juventus
festeggia il secolo di vita

Ester Segalotto,  super tifosa della Juve, compie 100 anni DIENNEFOTO
Ester Segalotto, super tifosa della Juve, compie 100 anni DIENNEFOTO
Ester Segalotto,  super tifosa della Juve, compie 100 anni DIENNEFOTO
Ester Segalotto, super tifosa della Juve, compie 100 anni DIENNEFOTO

Oggi, Ester Segalotto, vedova dal 2003, compirà 100 anni. Un traguardo eccezionale che la centenaria, residente in via Livelli a Bonferraro, raggiunge in ottima salute e con una memoria di ferro da far invidia ad una ventenne. Tutte le domeniche mattina, si reca a messa a piedi. Piccola, minuta, dal passo veloce e dalla battuta sempre pronta, nonna Ester coltiva una grande passione: il calcio. «Sono tifosa della Juventus da sempre», sottolinea orgogliosa la festeggiata. «Ho assistito in televisione anche alla partita della Nazionale italiana con la Macedonia ma quando ho visto che perdevamo me ne sono andata a letto arrabbiata. Poi ho saputo al mattino che l'Italia aveva vinto, ma per me aveva giocato ugualmente male», confida la neo centenaria con la foga di una giovane tifosa sfegatata. Una passione, quella per il calcio, che, nell’estate del 1998, l’ha portata allo stadio Bentegodi di Verona ad assistere alla partita Chievo-Juventus. «Mi ha accompagnato allo stadio mio figlio Luigino, tifoso del Chievo, mettendomi al collo la sciarpa dei bianconeri», ricorda Ester. «Gli feci notare che potevo rischiare di prenderle visto che mi trovavo in mezzo ai supporter veronesi. Luigino mi tranquillizzò: ci sono io vicino a te mamma, non devi preoccuparti». Se questi sono episodi che Ester ricorda con piacere ce ne sono altri che invece la rattristano. «Mi sposai nel 1939 e come viaggio di nozze io e mio marito Uber Molinari andammo a lavorare in Germania per la campagna per la raccolta delle barbabietole da zucchero. Una volta rientrati in Italia, pensavamo di ritornare in Germania l'anno successivo ma scoppiò la guerra e Uber venne inviato al fronte». Ester è l’ultima in vita di sette fratelli rimasti orfani nel 1918 quando il padre morì in un campo di prigionia in Austria. «Mio papà», riferisce la neo centenaria, «non l’ho mai conosciuto. Alla morte di mia madre nessuno ci informò che come orfani di guerra ci spettava la reversibilità della sua pensione. Solo nel 1999, per interessamento di mio figlio, ottenni il riconoscimento di orfana di guerra all'età di 83 anni e mi fu concesso un piccolo vitalizio». Ester ricorda anche che in quell’anno si recò con i due figli Luigino e Luigina, nati dal suo matrimonio con Molinari, in Austria per vistare il cimitero militare internazionale di Neckenmarkt Hascendorf, ai confini con l’Ungheria, dove era sepolto il papà. Domenica 23 ottobre, Ester sarà festeggiata al circolo Noi di Bonferraro con la partecipazione, di tutta la contrada dove abita.

Lino Fontana

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