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Esami del sangue, test e
visita medica: 20 persone
al giorno a Legnago

Sono 47.533 i veronesi che saranno chiamati a sottoporsi alle analisi per lo screening degli Pfas. Si tratta di coloro che sono nati fra il 1951 e 2002 e risiedono in 13 Comuni della Bassa e dell’Est, i cui abitanti sono in tutto 72 mila. Sono esclusi dalla chiamata alle analisi bambini, preadolescenti e ultrasessantacinquenni. I primi perché esposti per meno tempo all’inquinamento, i secondi perché la loro salute deve fare i conti con molti fattori di rischio.

I controlli inizieranno dai più giovani. Una decina di giorni fa sono partite dal Centro screening di Montecchio Maggiore, che coordina l’attività, le lettere di invito ai primi 130 soggetti, che saranno ricevuti entro il 12 maggio. Il modello usato è simile a quello degli screening oncologici. Le persone vengono invitate a un primo appuntamento, di cui solo in casi eccezionali potranno essere modificati data ed ora. Nel caso in cui non si presentino, è previsto un unico sollecito entro un anno. Chi salta tutte e due le sedute esce dal monitoraggio.

I controlli verranno effettuati in un ambulatorio all’ospedale di Legnago, nel quale sarà presente personale specializzato e che, a regime, seguirà 20 persone al giorno sei giorni la settimana. Per quanto riguarda i Comuni vicentini e padovani che rientrano nell’area di screening, sono stati creati ambulatori a Lonigo e Noventa Vicentina, che accoglieranno in tutto 36mila persone.

La partecipazione al programma è gratuita e prevede la misura di peso, altezza e pressione arteriosa; le analisi delle urine, da fare al momento, e del sangue; la compilazione di un questionario. Oltre a valutare un’analisi complessiva dello stile di vita, gli accertamenti prevedono controlli di ormoni della tiroide, enzimi del fegato, indicatori di diabete, colesterolo e di alterazioni renali. Tutti questi esami, che sono volti a scoprire le malattie che possono essere dovute all’inquinamento, verranno svolti dal laboratorio di Legnago. A questi si aggiungerà l’analisi della presenza nel sangue di 12 tipi diversi di Pfas, sia a catena lunga che a catena corta, che si svolgerà all’Arpav di Verona, dove i campioni verranno portati da un fattorino.

Gli esiti dei controlli saranno inviati a casa, con indicazioni su quello che i soggetti interessati dovranno fare, fermo restando che tutti saranno ricontrollati dopo due anni. Chi dovesse avere problemi non correlabili ai Pfas sarà inviato ai medici di base, mentre nel caso di patologie che possono essere legate alle sostanze perfluoro- alchiliche è previsto l’accesso a un centro di secondo livello, che è ora in fase di allestimento, in cui ci saranno medici specializzati. Per informazioni e approfondimenti, i cittadini possono chiamare dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 16, il numero verde 800059110 o scrivere all’indirizzo mail screnning@aulss8.veneto.it. In ogni caso, infine, non è prevista per chi non rientra nello screening la possibilità di fare gli esami sui Pfas. LU.FI.

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