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«El Zemel era una persona
allegra, buona e generosa»

L’esterno del bar «Chaplin» dove è stato rinvenuto il 49enne
L’esterno del bar «Chaplin» dove è stato rinvenuto il 49enne
L’esterno del bar «Chaplin» dove è stato rinvenuto il 49enne
L’esterno del bar «Chaplin» dove è stato rinvenuto il 49enne

La tragica morte di Pietro Donadoni ha suscitato scalpore ed incredulità a Casaleone. Il 49enne era infatti molto conosciuto in paese, dov’era soprannominato «el Zemel» perché aveva un fratello gemello di nome Paolo. Attualmente viveva in via Cesare Battisti assieme alla mamma Maria. La famiglia Donadoni è nota per l’attività di commercio di bevande gestita dal padre Guglielmo, deceduto diversi anni fa. «Pietro era un bravo ragazzo», racconta l’ex sindaco Gabriele Ambrosi che abita di fronte all’abitazione dei Donadoni. «Lo vedevo passare tutti i giorni», prosegue, «era educato e tranquillo, salutava sempre e ogni tanto scambiavamo qualche parola». «Era una persona affidabile, sempre pronta ad aiutare gli altri e il suo unico difetto era semmai di dire sempre quello che pensava», confida Alessandra Leardini, che gestisce il bar «Taia» frequentato da Donadoni. Pochi giorni fa per le vie di Casaleone lo aveva incrociato anche il vicesindaco Stefano Cagalli. «Era una persona scherzosa», ricorda, «sempre con la battuta pronta e di compagnia, adorava stare in mezzo alla gente e portava allegria con il suo buonumore». Ieri, il dolore per la morte di Donadoni si è riversato anche sulla pagina Facebook «Sei di Casaleone se...», dove tanti compaesani hanno prima postato chiedendo informazioni su quanto era accaduto e, una volta appreso del decesso, hanno lasciato molti messaggi di condoglianze. F.S.

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