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Droga in cucina
Condannato a tre
anni di carcere

Il tribunale di Verona dove si è celebrato il processo
Il tribunale di Verona dove si è celebrato il processo
Il tribunale di Verona dove si è celebrato il processo
Il tribunale di Verona dove si è celebrato il processo

La droga (cocaina hashish e marijuana) era nascosta nella cappa della cucina della sua casa a Castagnaro. Il denaro invece, 7.900 euro, lo aveva sistemato sotto il lavabo del bagno della camera da letto. E a pesare sull’entità della condanna inflitta dal giudice Rita Caccamo a Giulietto Romanin, 3 anni e 12.000 euro di multa, non è stata solo la quantità di sostanza stupefacente ma anche il comportamento tenuto dal quarantenne una volta rientrato a casa, ai domiciliari, dopo la convalida.

Romanin, il 14 giugno, come ha motivato il magistrato, non diede segni di alcun pentimento, cercò di scaricare su altri la responsabilità della presenza di droga in casa e non appena rientrato (seppur sottoposto a misura) telefonò ai suoi contatti. Un comportamento non valutato positivamente dal magistrato anche e soprattutto alla luce dell’esito delle analisi sui vari tipi di sostanza ritrovata. Per quanto riguarda i 40 grammi di cocaina, la maggior parte ha un principio attivo che varia tra il 72,8 e l’87,3 e solo una minima parte l’8,4. Lo stesso vale per hashish e marijuana, in totale poco più di 100 grammi. La presenza di sostanza da taglio, del denaro e le risultanze dell’indagine hanno indotto il giudice a ritenere che l’attività principale dell’imputato (difesa Gianbattista Scalvi) fosse quella di vendere droga. Tre anni.

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