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Dopo quattro mesi ancora si sistemano i danni

I lavori del Consorzio Alta pianura veneta allo scolo Fibbietto a Belfiore
I lavori del Consorzio Alta pianura veneta allo scolo Fibbietto a Belfiore
I lavori del Consorzio Alta pianura veneta allo scolo Fibbietto a Belfiore
I lavori del Consorzio Alta pianura veneta allo scolo Fibbietto a Belfiore

I violenti nubifragi abbattutisi nei mesi di agosto e settembre continuano ancora a generare problemi. La riprova la si è avuta in questi giorni nel Basso e nell’Est della provincia, dove il consorzio di bonifica Alta pianura veneta ha dovuto effettuare interventi per ripristinare quella sicurezza idraulica che proprio le conseguenze delle forti piogge estive stavano mettendo a rischio. A Minerbe sono stati risolti i problemi legati alla presenza di un’ampia frana nell’argine dell’adduttore Scolmatore. Un’operazione che ha significato la posa di ben 120 tonnellate di pietre, a rinforzo della sponda. A Belfiore è invece stato necessario sistemare, fresandole, le rive dello scolo Fibbietto. Quelle rive la cui tenuta era ormai messa a rischio a causa della presenza di elementi che impedivano il regolare deflusso delle acque e che proprio a causa del grande deflusso verificatosi qualche mese fa avevano iniziato a diventare un problema. «Questi interventi», precisa il vicepresidente del Consorzio, Moreno Cavazza, «erano indispensabili perché solo grazie ad essi era possibile mettere in sicurezza il territorio e garantire un regolare scorrere delle acque anche in occasione di eventi di una certa portata». Liberare i corsi d’acqua da ramaglie e altri oggetti d’intralcio permette il più regolare deflusso dell’acqua, e risolvere cedimenti di tipo franoso è fondamentale per avere argini solidi. «Le bombe d’acqua su diverse aree del Veronese nei mesi scorsi costituiscono la conferma che i cambiamenti climatici in atto sono ormai in maniera consuetudinaria origine di eventi estremi, specialmente nei cambi di stagione», sottolinea, invece, Silvio Parise, che dell’Alta pianura veneta è il presidente. «Per questo i consorzi devono essere in grado di intervenire prontamente, mettendo a disposizione personale preparato e mezzi all’avanguardia, nel caso in cui si verificano situazioni di rischio; situazioni che sono rilevabili solo con un continuo monitoraggio del territorio». •

LU.FI.

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