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Domani sera l’incontro
con Scapin, Cordiano,
Cecchi e Legambiente

Clara Scapin
Clara Scapin
Clara Scapin
Clara Scapin

Il movimento dei genitori no-Pfas a Legnago è sempre più consistente. I volontari che un mese fa avevano annunciato pubblicamente la nascita di un comitato spontaneo formato da mamme e papà dei ragazzi che hanno scoperto di avere sostanze perfluoro alchiliche nel sangue, ora spiegano che le adesioni sono già centinaia. L'ultimo aggiornamento su quanti sono in contatto diretto con il comitato - che ha una cabina di regia formata da 17 persone e una cinquantina di attivisti - parlano di più di 250 contatti Whattsapp, oltre 350 Telegram e circa 800 aderenti al gruppo Facebook, la cui pagina ha avuto almeno 14 mila visualizzazioni. «Il numero di quelli che ci seguono è sicuramente superiore a mille persone, ma è difficile essere più precisi, perché è in continua crescita», spiega Massimo Todesco. Quanto alle attività, il gruppo ha iniziato con alcuni incontri: sabato era in piazza con un gazebo, cosa che sarà ripetuta nelle prossime settimane, per promuovere la partecipazione alla manifestazione che si svolgerà domenica 8 ottobre a Lonigo, nel Vicentino; sta volantinando in tutte occasioni possibili, davanti alle scuole e alle chiese, agli impianti sportivi. Il prossimo appuntamento è l'incontro pubblico che si svolgerà domani alle 21 al Teatro Salus, al quale parteciperanno il sindaco di Legnago Clara Scapin, Vincenzo Cordiano di Isde Medici per l'ambiente e Luca Cecchi del comitato Acqua Libera dai Pfas. In quella sede il gruppo legnaghese di Legambiente lancerà una proposta per la quale chiederà il sostegno della Regione, dei Comuni della zona rossa, dei parlamentari veneti e di associazioni di consumatori e comitati anti-Pfas. Si tratta dell’etichettatura degli articoli in commercio nel cui processo di produzione vengono usati i composti perfluoroalchilici, in tutte le loro varianti. «Simile iniziativa è stata intrapresa per l’olio di palma, che in molti prodotti alimentari ora è ben segnalato», spiega Fabio Tagetti. «Noi di Legambiente Legnago», continua, «siamo convinti che così i consumatori sapranno quello che acquistano. Se questa cosa la si è fatta con l'olio di palma, perché non può essere realizzata anche per i Pfas, che hanno un impatto sulla salute enormemente più diffuso, essendo presenti, oltre che nell'acqua, in molti alimenti?».LU.FI.

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