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Disoccupazione salita alle stelle in tutta la Bassa

Metalmeccanico in fabbrica: nella Bassa i disoccupati sono 6.850
Metalmeccanico in fabbrica: nella Bassa i disoccupati sono 6.850
Metalmeccanico in fabbrica: nella Bassa i disoccupati sono 6.850
Metalmeccanico in fabbrica: nella Bassa i disoccupati sono 6.850

Crescono i disoccupati nel Basso veronese. Ed il Comune di Legnago si allea con altri sei municipi del territorio per destinare a lavori di pubblica utilità quanti sono a casa da più tempo. Secondo gli ultimi dati elaborati da Veneto Lavoro, l'ente regionale che si occupa di politiche occupazionali, gli iscritti al Centro per l'impiego di via Matteotti, a servizio di un bacino di 17 Comuni che vanno da Angiari a Villa Bartolomea pasasndo per Gazzo e Bevilacqua, l'anno scorso sono lievitati da 6.535 a 6.850. Tutto ciò, nonostante, le 1.725 assunzioni in più registrate l’intera l'area rispetto al 2016. Il trend negativo delle persone rimaste senza un'occupazione si è confermato anche nei primi tre mesi del 2018, periodo in cui gli iscritti alle liste di collocamento sono stati 1.735. Se tale andamento sarà confermato nei restanti tre trimestri, entro fine anno i disoccupati raggiungeranno la soglia record di 6.940 unità. Il monitoraggio di Veneto Lavoro, inoltre, evidenzia che nel 2017 gli «inoccupati», ovvero quanti erano alla ricerca del loro primo impiego, sono lievitati da 290 a 340. Per contro, anche quanti hanno perso il loro posto già acquisito sono saliti da 1.795 a 1.960. Le statistiche rivelano poi che la stragrande maggioranza dei disoccupati è di origine italiana. Nel 2017, difatti, erano 5.350 su 6.850, in crescita rispetto ai 5.105 del 2016. Anche nel periodo gennaio-marzo di quest'anno, tra i 1.735 iscritti al collocamento ben 1.365 erano italiani. A testimoniare che le difficoltà a trovare un impiego investono soprattutto i disoccupati più «anziani» vi sono i dati relativi a coloro che hanno oltre 30 anni di età. Gli appartenenti a questa categoria senza una mansione, nel 2017, erano 2.935, pari al 42 per cento del totale. Proprio per venire incontro a quanti, a causa di età ed altre criticità, non riescono più ad inserirsi nel mondo del lavoro, Palazzo de' Stefani ha deciso di ampliare il progetto relativo alle mansioni di pubblica utilità già collaudato lo scorso anno. Saranno, infatti, 27 i disoccupati di lungo periodo che, entro settembre, saranno «arruolati» a Legnago ed in altri sei municipi (vedi articolo a lato), tutti aderenti al Patto territoriale del Basso Veronese. «I destinatari dell'iniziativa», evidenzia Tommaso Casari, assessore alle Attività produttive, «saranno disoccupati alla ricerca di una nuova occupazione da più di 12 mesi, non coperti da ammortizzatori sociali, maggiormente vulnerabili perché disabili o vittime di violenza o sfruttamento. I candidati, inoltre, dovranno essere residenti in Veneto ed avere più di 30 anni. Il progetto «Pubblica utilità e cittadinanza attiva», di cui Legnago è capofila, avrà come partner operativo l'agenzia «Lavoro&Società» di Verona. «Nella valutazione delle candidature», aggiunge Casari, «verrà data priorità a quelle persone con un'attestazione dell'Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) inferiore o uguale a 13mila euro». Il progetto prevede che per ogni disoccupato vengano impegnati 7.500 euro, di cui 5mila coperti dal Fondo sociale europeo attraverso la Regione, ed i restanti 2.500 euro stanziati dai singoli Comuni. In totale, dunque, il budget complessivo sarà di 227mila euro, di cui 67.500 erogati dagli enti locali (la Giunta legnaghese ne stanzierà 25mila). «Ciascun contratto», sottolinea Gianfranco Falduto, consigliere delegato alle Politiche occupazionali, «avrà la durata di sei mesi. Terminato il periodo, nel caso in cui non ci sia una continuità lavorativa, il disoccupato avrà diritto all'indennità disoccupazione (Naspi), con una copertura economica di un anno». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Fabio Tomelleri

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