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Corsi sicurezza «lampo», arriva «Striscia»

Il professionista angiarese nel servizio trasmesso da «Striscia la notizia»
Il professionista angiarese nel servizio trasmesso da «Striscia la notizia»
Il professionista angiarese nel servizio trasmesso da «Striscia la notizia»
Il professionista angiarese nel servizio trasmesso da «Striscia la notizia»

Avrebbe proposto corsi sulla sicurezza dei lavoratori più brevi di quanto prevede la legge. Moreno Morello, il celebre inviato della trasmissione di Canale 5 «Striscia la notizia» è tornato in questi giorni nella Bassa per «smascherare» ad Angiari un’altra agenzia che, in base alle segnalazioni giunte alla redazione del tg satirico, sarebbe stata disposta a garantire alle imprese che lo richiedevano «scorciatoie» sulla formazione alla sicurezza dei propri dipendenti. Dopo aver effettuato, più di un mese fa, un «blitz» analogo in un’altra società di formazione del territorio, l’inviato padovano dal caratteristico vestito bianco si è recato nello studio di un giovane professionista del centro di destra Adige, specializzato nella sicurezza sul lavoro. L’«incursione» di Morello è stata preceduta da un incontro, filmato con una telecamera nascosta da un «gancio» dell’inviato, che si è finto titolare di un’impresa edile con la necessità di regolarizzare 10 dipendenti. In base alle immagini andate in onda durante il servizio, trasmesso mercoledì sera, l’esperto in sicurezza angiarese avrebbe proposto al finto costruttore di «condensare» il corso per i 10 operai dell’impresa edile in due mezze giornate, anziché programmarlo sulle 64 ore necessarie per l’adeguata formazione nelle varie mansioni prospettate, che includono interventi ad altezze elevate e l’impiego di piattaforme mobili. Ironia della sorte, il professionista angiarese ha rivelato al suo finto cliente: «Qui nella Bassa Veronese stanno controllando chi fa i corsi “veloci“. Fatalità è arrivata Striscia la notizia e ha fatto un servizio su una grande impresa che fa sicurezza sul lavoro, cogliendola sul fatto». «Al posto di una settantina di ore di formazione», ha proseguito il tecnico, «con due mezze giornate facciamo tutto, volendo anche le visite mediche». Sempre dalle immagini «catturate» da «Striscia», il professionista angiarese ha invitato il «sedicente» imprenditore ad evitare che, nei giorni e nelle ore fissate per il «mini-corso», i dipendenti non lascino tracce in giro della loro assenza in aula, evitando, ad esempio, di recarsi in banca o all’ospedale o di firmare documenti. L’esperto di sicurezza angiarese ha pure dato un’imbeccata all’attore-imprenditore: «Essendo il responsabile di te stesso, se non hai voglia di far nulla, firmi le carte e basta». A questo punto Morello ha deciso di uscire allo scoperto, entrando con la troupe nello studio del professionista e chiedendogli perentoriamente: «È possibile far 64 ore di formazione obbligatoria in due sole mezze giornate?». Il tecnico, visibilmente sorpreso dalla comparsa dell’inviato, ha risposto: «No, non è possibile», dicendo poi di voler chiamare lo Spisal per chiarimenti. «Non esiste un piano B», lo ha redarguito Morello, «e non si può condensare in due mezze giornate ciò che invece va insegnato in una settimana, visti gli alti rischi che corrono i lavoratori senza una formazione adeguata». Interpellato dopo la trasmissione, il professionista angiarese ha preferito non rilasciare commenti. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Fabio Tomelleri

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