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Colpo in banca
Rinviato
a giudizio
uno dei banditi

La rapina a mano armata che tre persone effettuarono il 10 gennaio 2011 alla filiale di Cerea di Banca veneta 1896 era degna della trama di un film: il colpo era stato pensato in ogni particolare ma i rapinatori fuggirono con pochi spiccioli dopo aver tenuto in ostaggio per tre quarti d’ora i dipendenti dell’istituto di credito. E uno di loro, Ignazio Grasso, a metà aprile affronterà il processo davanti al collegio presieduto da Sandro Sperandio.

Fu una cliente che stava prelevando denaro al bancomat a notare, dopo le 17, un uomo con il passamontagna all’interno della banca. Lanciò l’allarme e l’arrivo di una pattuglia di carabinieri costrinse i tre uomini, entrati in banca attraverso una finestrella laterale utilizzando una scaletta, a scappare portando con se poche migliaia di euro. Il grosso del bottino lo lasciarono in banca. Decisi e violenti, schiaffeggiarono un dipendente che aveva esitato a consegnare le chiavi del caveau, tennero in ostaggio per tre quarti d’ora sette persone, tra cassieri e funzionari, fino a quando non fu possibile aprire la cassaforte a tempo. Ma una signora li vide dalla strada e avvisò un conoscente, la pattuglia subito dopo e i tre scapparono. Con gli spiccioli.

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