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Cattivi odori, 400 tonnellate di fertilizzanti stoccati male

Il deposito di «gessi» a cielo aperto DIENNEFOTO
Il deposito di «gessi» a cielo aperto DIENNEFOTO
Il deposito di «gessi» a cielo aperto DIENNEFOTO
Il deposito di «gessi» a cielo aperto DIENNEFOTO

Puzza e sversamenti di liquame nei fossati. Ad Angiari Arpav e Comune ordinano a un’impresa agricola di eliminare 400 tonnellate di cumuli di «gesso di defecazione». I cattivi odori provenienti dal deposito a cielo aperto creato nel cortile dell’azienda «Val di Iara» di via Cason, da sei mesi a questa parte, sono infatti al centro delle segnalazioni inoltrate alla polizia locale del distretto Media pianura veronese dai residenti della zona, ai confini con Legnago. Così, dopo alcune verifiche, i vigili urbani hanno scoperto che i miasmi provenivano dall’impresa della signora A.I.C. Gli agenti, quindi, hanno allertato l’Arpav di Verona, che con i propri tecnici ha effettuato un sopralluogo nell’azienda assieme ai Carabinieri forestali di Verona. Militari e tecnici dell’agenzia regionale hanno quindi scoperto che nello spiazzo retrostante l’impresa erano stipate dalle 350 alle 400 tonnellate di «gesso di defecazione». Si tratta cioè del fertilizzante che si ottiene dal trattamento di materiali biologici, in questo caso provenienti da aziende di pellame, con l’aggiunta di calce viva e acido solforico. L’Arpav ha quindi steso e inoltrato al Comune una relazione, dalla quale emerge che lo stoccaggio non è stato effettuato in maniera regolare. Difatti, oltre agli odori forti rilevati dai vicini, la mole di scarti ha causato un impaludamento del terreno, oltre a sversamenti di liquami in un vicino fossato di scolo. Pertanto, il sindaco Vincenzo Bonomo ha emanato un’ ordinanza con cui ha imposto, entro il prossimo giovedì 14 marzo, lo sgombero dei cumuli, visto che odori e percolamento, come scrive il primo cittadino nel provvedimento, «possono costituire un pericolo per la salute pubblica e sono, comunque, fonte di incuria, degrado del territorio e dell’ambiente circostante». La titolare dell’azienda agricola nei prossimi giorni dovrà rimuovere completamente il «gesso da defecazione» fornendo al Comune la documentazione attestante l’impiego dell’ammendante smaltito. Inoltre Bonomo ha vietato sull’area lo stoccaggio di nuovo materiale prima che vengano adottati accorgimenti idonei a impedire nuovi miasmi, ristagni o sversamenti. Allo stesso tempo, il primo cittadino ha imposto alla titolare della Val di Iara di presentare un progetto per evitare, nel caso di un ritorno al deposito temporaneo sul sito, la contaminazione di suolo, aria ed acqua. Il primo cittadino, nel provvedimento, ha pure limitato la presenza dei «gessi» sul terreno. «Lo stoccaggio», scrive il sindaco Vincenzo Bonomo, «dovrà essere limitato al tempo strettamente necessario all’utilizzo del materiale stesso». •

Fabio Tomelleri

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