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Capannone in fiamme Bruciati mezzi agricoli

I vigili del fuoco impegnati nell’incendio scoppiato a Begosso DIENNE
I vigili del fuoco impegnati nell’incendio scoppiato a Begosso DIENNE
I vigili del fuoco impegnati nell’incendio scoppiato a Begosso DIENNE
I vigili del fuoco impegnati nell’incendio scoppiato a Begosso DIENNE

Elisabetta Papa Tanta paura, ma fortunatamente nessun ferito o intossicato, ieri mattina a Begosso, frazione di Terrazzo. Erano circa le 11 quando un incendio si è sviluppato all’interno di un capannone di 400 metri quadrati, adibito a deposito di attrezzi, mezzi agricoli e pellets, situato sul retro di una villetta di via Olmo, sulla strada che conduce a Merlara (Padova). Ad accorgersi del fumo che iniziava a fuoriuscire dal magazzino, dove in quel momento non c’era nessuno, è stata la figlia dei proprietari che si trovava nella vicina abitazione. Immediatamente è partita la chiamata al 115. Sul posto, per domare l’incendio ed evitare che si propagasse anche all’esterno fino a raggiungere la casa, sono arrivati tre mezzi e nove uomini dei vigili del fuoco di Legnago e di Verona, supportati di lì a poco dai colleghi del distaccamento di Este, nel Padovano, con altre due autobotti e sette uomini. Ulteriore personale, specializzato nel movimento terra, ha raggiunto il capannone intorno a mezzogiorno con un BobCat, vale a dire un mini escavatore adatto appunto ad operare sul luogo. Nonostante la sua ampiezza - la colonna di fumo era visibile a qualche chilometro di distanza, tanto da allertare non solo i vicini di casa, ma anche molti automobilisti in arrivo da Terrazzo e da Merlara - i vigili del fuoco sono riusciti a neutralizzare l’incendio in circa tre quarti d'ora d’intervento. Al termine delle ultime operazioni di spegnimento, si è provveduto a mettere in sicurezza lo stabile, dichiarato inagibile, e a delimitare l’intera area interessata dall’incendio con speciale nastro adesivo. Il capannone è andato completamente distrutto, così come tutto ciò che si trovava al suo interno. Le cause che potrebbero aver scatenato le fiamme rimangono ancora ignote e sono ora al vaglio dei pompieri. L’ipotesi più probabile, in base anche a quanto riferito dalla figlia dei proprietari accorsa per prima nel capannone, è che tutto sia partito dalla centralina di comando dell’impianto fotovoltaico montato sulla struttura. Sembra infatti che proprio dal quadro centrale si siano sviluppate le prime scintille di un incendio che fortunatamente, grazie alla tempestività dei soccorsi, non ha avuto conseguenze per le persone. In via Olmo, oltre a molti curiosi che avevano avvistato da lontano il fumo, per dimostrare la propria vicinanza alla famiglia sono arrivati diversi parenti ed amici. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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