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Camionista trucca
il cronotachigrafo
Scatta la denuncia

A tradirlo è stato un faro bruciato del camion su cui viaggiava e l’occhio allenato degli agenti della Polizia stradale di Legnago che l’hanno fermato l’altra notte, intorno all’una e 40, sulla Transpolesana immersa in una fitta nebbia. È stato infatti durante il controllo, effettuato all’altezza di Villa Bartolomea, che gli uomini del comandante Giovanni Rossi si sono accorti che l’autotrasportatore serbo aveva manomesso con un magnete rudimentale il cronotachigrafo del «Daf» con il quale stava rientrando a casa dove aver effettuato un carico in zona. Con il chiaro intento di alterare il marchingegno digitale ed evitare di rispettare i tempi di guida e di riposo imposti dal codice della strada a tutela degli stessi autisti e degli altri conducenti.

Così, dopo il rinvenimento della grossa calamita agganciata al bulbo del cambio per falsare il «diario di bordo», è scattata immediatamente a carico di K.N., 37 anni, una denuncia penale per omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro e la contraffazione di cronotachigrafo. La manomissione smascherata dai poliziotti, sommata ad altre infrazioni, costringerà il camionista ad aprire anche il portafoglio: gli è stata infatti comminata una sanzione amministrativa di 1.842 euro. Altri 815 euro li dovrà invece pagare, sempre per l’alterazione del dispositivo, l’azienda proprietaria dell’autoarticolato.

Il «Daf», dopo una serie di accertamenti tecnici che hanno permesso di appurare il perfetto funzionamento del cronotachigrafo liberato dal «trucchetto», è stato posto sotto sequestro e trasferito in una carrozzeria di Minerbe. Al 37enne, diretto verso Rovigo e rimasto seduta stante appiedato, è stata ritirata anche la patente.

Stefano Nicoli

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