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Bufera sulla farmacia di Coriano
L’assessore finisce sotto accusa

La nuova farmacia inaugurata di recente nella frazione di Coriano
La nuova farmacia inaugurata di recente nella frazione di Coriano
La nuova farmacia inaugurata di recente nella frazione di Coriano
La nuova farmacia inaugurata di recente nella frazione di Coriano

Il commercialista e assessore al Bilancio, Alberto Ambrosi, cura una parte della contabilità ai titolari della nuova farmacia. E scoppia la bufera sull’amministrazione comunale di Albaredo attaccata dall’opposizione «per il possibile conflitto di interessi, l’eventuale violazione deontologica e i presunti favoritismi di Ambrosi nei confronti della ditta che gestirà per i prossimi 35 anni la rivendita di farmaci nella frazione di Coriano».

Sull’assessore e sui suoi rapporti con i soci della «Bassetto snc» si concentrano le critiche e i sospetti dei consiglieri di minoranza Ermes Corsini, Paolo Menegazzi e Daniela Marchi. Anche per il fatto «che Ambrosi, avendo le deleghe a Commercio e Bilancio, ha seguito il susseguirsi degli eventi riguardanti il contratto per la concessione». Il nuovo servizio è stato affidato tramite gara pubblica alla «Bassetto snc», già titolare delle farmacie di Veronella e Zimella, per 420.550 euro. «Ad affidamento avvenuto», osserva Corsini, «i farmacisti hanno deciso di cambiare la denominazione e la sede legale di una delle imprese di cui sono soci». La «Bassetto srl», che svolge attività di commercializzazione di prodotti erboristici, parafarmaceutici e dietetici a San Gregorio di Veronella, ha mutato il suo nome in «BenOk srl». La sede della società è stata trasferita ad Albaredo. «E non in un luogo qualsiasi, bensì nello studio da commercialista dell’assessore Ambrosi», osserva la minoranza. Questa circostanza non poteva non mettere la pulce nell’orecchio prima di tutto agli altri due concorrenti che hanno perso la gara, Andrea Melchiori e Franco Zanetti, e poi ai consiglieri di opposizione. I primi due non hanno presentato ricorsi, tuttavia Melchiori ha contestato la fruibilità dei parcheggi del mobilificio accanto al quale è stata aperta la farmacia. Dal mese di maggio, quando all’esterno dell’ufficio di Ambrosi è stata affissa la targhetta indicante «BenOK», sono fioccate lettere anonime e l’opposizione ha iniziato a porsi interrogativi sulla trasparenza e la correttezza dell’operazione.

Dopo aver analizzato attentamente i documenti disponibili in Camera di commercio, Corsini, Menegazzi e Marchi hanno deciso perciò di protocollare in Comune un’interrogazione. Nel quesito si legge che «a giugno si è tenuta nello studio di Ambrosi l’assemblea dei soci della BenOK per approvare il bilancio del 2015. Dal 2016 la gestione contabile è stata affidata all’assessore». I consiglieri chiedono al sindaco «se garantisce che vi sia stata regolarità nello svolgimento della gara per la farmacia». Quindi attaccano: «Chiediamo a Ruta se ritiene che non vi sia stato un conflitto di interessi, dall’impostazione e formulazione del bando fino all’assegnazione definitiva, con tutti i relativi atti previsti».

Ambrosi, che ha fornito risposta scritta, è risentito. «I quesiti che mi sono stati posti dalla minoranza non sono chiari, sono piuttosto accuse velate», afferma. «Se i consiglieri volevano incolparmi di aver truccato il bando per la farmacia dovevano farlo apertamente, magari ricorrendo all’autorità giudiziaria, invece non l’hanno fatto. Non ho avuto alcun ruolo e non ho in nessun modo partecipato ad alcuna fase della procedura di gara per l’assegnazione della seconda sede farmaceutica comunale», ribatte. Per il sindaco Ruta «le condizioni generali da porre nel bando sono state approvate dal consiglio comunale e la garanzia della regolarità è data dalla gestione tecnica della procedura». «I rapporti professionali tra il nuovo concessionario della sede farmaceutica, le altre società degli stessi soci e lo studio professionale di Ambrosi nulla hanno a che fare con la vita amministrativa dell’assessore e non sono vietati da alcuna normativa». Intanto, Menegazzi pone un ultimo quesito: «Vorrei proprio sapere che cosa ne pensa di questa condotta l’Ordine dei commercialisti».

Paola Bosaro

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