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Boom di clienti
negli agriturismi
delle Valli Grandi

Umberto Oliani, presidente dell’associazione agrituristicaL’agriturismo «Tre Rondini» a Vigo di Legnago
Umberto Oliani, presidente dell’associazione agrituristicaL’agriturismo «Tre Rondini» a Vigo di Legnago
Umberto Oliani, presidente dell’associazione agrituristicaL’agriturismo «Tre Rondini» a Vigo di Legnago
Umberto Oliani, presidente dell’associazione agrituristicaL’agriturismo «Tre Rondini» a Vigo di Legnago

Turisti sempre più innamorati della Bassa Veronese e dei suoi agriturismi. Rispetto allo scorso anno, infatti, nella trentina di aziende agrituristiche sparse nella pianura scaligera sono stati registrati incrementi negli arrivi con picchi, in qualche caso, del 30 per cento. A scoprire il territorio, non solo come zona di relax ma anche come base di partenza per gite cicloturistiche o visite alle città d'arte, sono stati soprattutto gli stranieri, con una presenza rilevante di francesi e belgi. I quali, anche alla luce dei recenti attentati nelle località turistiche d'Oltralpe, hanno preferito soggiornare nelle tranquille terre veronesi.

Tutto ciò, grazie alla possibilità di pernottare nelle varie strutture, in camera o in appartamento, a prezzi che variano in media da 25 a 40 euro a persona per notte. Con l'opportunità, oltretutto, di degustare una cucina casalinga e di usufruire, in alcuni casi, pure della piscina o di attività collaterali come il maneggio o le escursioni. Umberto Oliani, contitolare dell'omonimo agriturismo di San Zeno in Valle, nonché presidente dell'associazione «In agriturismo nelle Valli Grandi Veronesi» che raggruppa 10 aziende sparse tra Legnago, Villa Bartolomea e Cerea, rimarca: «I nostri soci hanno rilevato un incremento di turisti tra il 10 ed il 30 per cento rispetto al 2015, tanto che ci sono state prenotazioni anche per i mesi solitamente privi di ospiti, come quelli primaverili od autunnali. Da noi, il 75 per cento delle richieste arrivano dall'estero, soprattutto dall'Europa. C'è stata una buona presenza di francesi, ma anche di tedeschi, oltre a qualche cliente polacco e canadese». Per i francesi ha inciso la situazione legata la terrorismo internazionale. «In un agriturismo della zona», prosegue Oliani, «è arrivata la richiesta di una famiglia d'Oltralpe che ha disdetto la sua vacanza sulla Costa Azzurra dopo i fatti di Nizza». Secondo il presidente del sodalizio: «I turisti, sia italiani, soprattutto del Centro Nord, che stranieri, prediligono i nostri agriturismi per la loro tranquillità e l'ambiente familiare. A preferirci sono soprattutto famiglie con bambini e coppie di anziani».

Sulle attività che i turisti praticano nelle Valli Grandi, Oliani rivela: «C'è chi preferisce rimanere tutto il giorno in agriturismo, magari sfruttando la piscina, ma anche chi frequenta città d'arte, da Verona a Venezia, passando per Padova, Mantova, Ferrara e Bologna. Altri, specie nel caso di strutture vicine alla pista ciclabile dell'Adige, fanno tappa durante un tour in bici». Secondo il presidente, «la gestione di attività agrituristiche è un lavoro appagante, perché facciamo apprezzare ai visitatori il valore di bellezze che i veronesi non colgono ancora in pieno». «Quest'anno», annota Alberto Sartori, titolare della tenuta «La Pila» di Spinimbecco di Villa Bartolomea, «abbiamo rilevato il 30 per cento in più di arrivi rispetto al 2015, ben al di sopra, dunque, della media nazionale, che è di 500 presenze per agriturismo. Negli ultimi cinque anni il trend è stato in crescita, confermando una tendenza a cui avevamo creduto 15 anni fa quando avviammo questo tipo di attività». Riguardo ai pernottamenti, Sartori puntualizza: «In media gli ospiti italiani, concentrati da gennaio a giugno, si fermano per due o tre giorni, mentre gli stranieri, più numerosi in luglio ed agosto, preferiscono soggiorni di una settimana». All'agriturismo «Tre Rondini» di Vigo di Legnago, dove il trend di presenze dell'anno scorso è stato confermato, il titolare Antonio Menghini sottolinea: «La pista ciclabile dell'Adige costituisce senza dubbio un'attrattiva anche se servirebbe maggiore promozione. I turisti tedeschi, ad esempio, hanno a disposizione un sito web dove sono indicati i percorsi cicloturistici. Certamente, ci sono margini di ulteriore sviluppo per il turismo in questa zona».

Fabio Tomelleri

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