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Aviaria nell’allevamento
Migliaia di tacchini abbattuti

Tacchini in un allevamento: quelli di Albaredo saranno tutti abbattuti
Tacchini in un allevamento: quelli di Albaredo saranno tutti abbattuti
Tacchini in un allevamento: quelli di Albaredo saranno tutti abbattuti
Tacchini in un allevamento: quelli di Albaredo saranno tutti abbattuti

È di nuovo emergenza sanitaria, nel Veronese, per un focolaio di influenza aviaria, scoperto ieri ad Albaredo, dai veterinari del Servizio sanità animale del Distretto di Cologna. Non appena è stato segnalato un incremento anomalo della mortalità di tacchini da carne nell’allevamento di Luciano Magaraggia, in via Ca’ Rotta 7, a Presina, i veterinari sono usciti in sopralluogo e hanno compiuto le analisi per scoprire se la causa dei decessi fosse da imputare ad un virus. Purtroppo, ieri, dall’Istituto zooprofilattico delle Venezie è arrivata la conferma. Si tratta ancora una volta del virus dell’influenza aviaria H5, ad alta patogenicità, anche se la sua tipizzazione non è stata ancora completata. E ancora una volta, com’era successo a febbraio, il contagio sembra essere arrivato tramite anatre ed altri uccelli selvatici dal Mantovano. Lo scorso 21 luglio, infatti, il Centro di referenza nazionale per l’influenza aviaria (Crn) aveva confermato la positività per un virus influenzale, sottotipo H5N8, nell’allevamento di galline ovaiole a Castiglione delle Stiviere.

Il vicesindaco di Albaredo Oliva Trentin ha firmato subito l’ordinanza urgente di polizia veterinaria che stabilisce il «sequestro dell’allevamento avicolo dell’azienda di Presina, l’immediato abbattimento in loco di tutti i volatili presenti e la distruzione delle carcasse degli animali morti; il trattamento di tutti i materiali o rifiuti potenzialmente contaminati, come mangime, lettiere e letame». Nel provvedimento viene inoltre precisato che «la distruzione deve avvenire mediante trasformazione, previa disinfezione». Dopo aver ultimato le operazioni di abbattimento, i locali e i mezzi vanno disinfettati. Viene infine imposto il divieto di ripopolamento dell’azienda con altri tacchini «prima che siano trascorsi almeno trenta giorni dal completamento delle operazioni di pulizia».

Stamattina presto sono perciò iniziati gli abbattimenti dei 17.724 tacchini maschi dell’allevamento. Le operazioni disposte dall’Ulss 9 Scaligera andranno avanti fino a notte fonda, per concludersi nel più breve tempo possibile. Le carcasse verranno poi distrutte da ditte autorizzate. Intanto, negli allevamenti vicini, il Servizio veterinario effettuerà controlli e monitoraggi per scongiurare il diffondersi della malattia. «Effettueremo un’indagine epidemiologica per rilevare eventuali contagi», spiega il direttore del Servizio veterinario dell’Ulss 9 Fabrizio Cestaro.

Il Comune di Albaredo è uno di quelli a maggiore densità di allevamenti avicoli: basti pensare che, nel raggio di tre chilometri da Magaraggia, ci sono almeno altre 30 aziende che allevano pollame, perciò il pericolo di una diffusione dell’aviaria è molto elevato. È stato dunque stabilito il divieto di accasamento di tacchini nel raggio di una decina di chilometri, al di sotto dell’autostrada A4. Vengono bloccate le movimentazioni in ingresso e in uscita di volatili, almeno fintanto che non saranno stabilite le esatte dimensioni dell’emergenza. Tutti i veicoli e le attrezzature utilizzati per trasporto di pollame, carcasse, mangimi e liquami vanno disinfettati. «Ricordiamo agli allevatori di porre la massima attenzione alla tutela dei propri allevamenti, controllando scrupolosamente chiunque arrivi in azienda perché potrebbe essere veicolo di contagio», sottolinea Cestaro. «Non bisogna assolutamente far entrare nei capannoni degli animali persone non autorizzate». Per quanto concerne i piccoli allevamenti rurali, dove è più difficile tenere sotto controllo costante la salute dei volatili, i veterinari consigliano di tenere mangime ed acqua in luoghi riparati e non accessibili da parte di animali selvatici di passaggio.

Paola Bosaro

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