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Aveva rapinato due donne nella loro abitazione Un 29enne va in carcere

I carabinieri di Sanguinetto che hanno arrestato il rapinatore
I carabinieri di Sanguinetto che hanno arrestato il rapinatore
I carabinieri di Sanguinetto che hanno arrestato il rapinatore
I carabinieri di Sanguinetto che hanno arrestato il rapinatore

É riuscito a farla franca 40 giorni, il giovane marocchino che ai primi di dicembre aveva rapinato due sue connazionali nella loro abitazione di Sanguinetto. Un quarto d’ora da brividi, che era sembrato un’eternità alle povere vittime, sorprese in piena notte da quel bandito solitario, che le aveva terrorizzate, minacciate e aggredite tra quelle mura in cui fino ad allora si sentivano al sicuro. Per poi razziare soldi, oro e ogni altro oggetto di valore prima di dileguarsi facendo perdere le sue tracce nell’oscurità. Al termine di una complessa indagine, supportata da testimonianze, accertamenti tecnici e da altri elementi, tra cui la visione dei filmati registrati dalle telecamere di videosorveglianza situate nella zona, i carabinieri della stazione di Sanguinetto sono riusciti a risalire nelle settimane successive all’identità del rapinatore. A rallentare la conclusione delle indagini, coordinate dal capitano Lucio De Angelis, hanno contribuito però le difficoltà a rintracciarlo trattandosi di uno straniero clandestino e senza fissa dimora. Nel frattempo, è stata richiesta un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di J.K., incensurato di 29 anni. Un provvedimento, emesso l’11 gennaio dall’ufficio del gip del tribunale di Verona, che gli uomini del luogotenente carica speciale Antonino Scolaro sono riusciti ad eseguire solo nel primo pomeriggio di mercoledì, a Boschi Sant’Anna. Il marocchino, accusato di rapina aggravata, è stato rintracciato, intorno alle 13.30, mentre passeggiava nel centro del piccolo centro dell’Adige Fratta ai confini con Legnago. Il 29enne è stato quindi trasferito nella caserma del Comando di San Pietro dove è stato sottoposto alle formalità di rito per poi venire accompagnato nella casa circondariale di Montorio dove si trova tuttora rinchiuso in attesa dell’interrogatorio di garanzia. I militari hanno messo così un punto fermo in una vicenda che, la sera dello scorso 5 dicembre, seminò la paura in uno stabile di via Faval, strada divisa tra i Comuni di Sanguinetto, Casaleone e Cerea. Intorno all’una, stando a quando ricostruito dai carabinieri, il nordafricano si introdusse nell’appartamento occupato da due cittadine marocchine, rispettivamente di 24 e 34 anni, dopo aver forzato la porta d’ingresso. Le due donne si trovarono improvvisamente davanti il connazionale a volto scoperto, che iniziò a minacciarle e a spintonarle per impedire loro di reagire. Minuti angoscianti durante i quali J.K. si impossessò di un orologio, di un telefono cellulare, di un anello, di una collana d’oro e di 300 euro in contanti. Quindi, con il bottino in tasca, il magrebino fuggì dall’abitazione, allontanandosi probabilmente a bordo di un’auto parcheggiata nelle vicinanze. Le due donne diedero l’allarme e scattarono immediatamente le indagini, che sono culminate ieri nell’arresto del presunto responsabile della rapina.

STE.NI.

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