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«Attenti a chi vi chiede
case, sono per immigrati»

Immigrati richiedenti asilo a Castagnaro
Immigrati richiedenti asilo a Castagnaro
Immigrati richiedenti asilo a Castagnaro
Immigrati richiedenti asilo a Castagnaro

A otto giorni da un incontro pubblico sul tema e dall’arrivo dei profughi nel Cas, il centro di accoglienza straordinaria predisposto dalla Prefettura nella villa di proprietà di un privato, in via Rosta, a Castagnaro, il sindaco Andrea Trivellato torna a ribadire la sua posizione. Insieme agli altri suoi consiglieri, il primo cittadino ha ora deciso di emettere un avviso, pubblicato anche sul sito del Comune, per «invitare la cittadinanza e i proprietari di abitazioni a Castagnaro e Menà di accertarsi con estrema cautela circa l’utilizzo previsto dal potenziale acquirente ed eventualmente di non cederle a nessun titolo».

Nell’avviso, il sindaco chiede inoltre esplicito aiuto ai cittadini esortandoli a «informare i propri vicini e a segnalare eventuali situazioni ritenute anomale nei pressi di case sfitte, disabitate o in vendita». Nel ribadire la propria contrarietà a questo sistema di accoglienza, Trivellato spiega le ragioni dell’emissione dell’avviso. «La maggior parte della popolazione è preoccupata dalla presenza dei profughi in paese», dice. «Inoltre, diversi residenti mi hanno segnalato che già da qualche settimana ricevono telefonate da intermediari, cooperative e agenzie immobiliari che, in accordo con la Prefettura, li contattano per prendere in affitto o acquistare abitazioni da adibire a centri di accoglienza straordinaria. Sia chiaro però che l’avviso intende solo informare la popolazione, perché qualche residente, se contattato, potrebbe pensare ad un normale uso da parte di un privato, trovandosi poi di fronte a qualcosa di diverso. Ciascuno poi, naturalmente, fa ciò che vuole nella sua proprietà. Non si tratta di non voler aiutare queste persone», conclude Trivellato, «ma di evitare problematiche, anche di tipo igienico-sanitario perché le case nel nostro Comune, che io sappia, così come quella di via Rosta, non sono in grado di ospitare un così alto numero di persone. Nel Cas aperto qui la scorsa settimana, come mi confermano le forze dell’ordine, ci sono quasi una trentina di persone. Per questo, ho inoltrato in merito una nuova segnalazione alla Prefettura».

Contrarie alla linea del sindaco sono invece le consigliere di minoranza Paola Carmignola (capogruppo) e Francesca Sordo, di «Uniti per il nostro paese». «Mi sembra un avviso inutile», dice Carmignola, «a mio parere il sindaco ha voluto solo coprirsi le spalle. Oltre al fatto che i privati sono liberi di affittare a chi vogliono, l’amministrazione ha sbagliato la gestione del problema. Trivellato, non avendo avuto risposta alle sue domande, doveva andare di persona a parlare con il Prefetto, magari chiedendo anche che fosse potenziata la sicurezza sul territorio, oltre che per chiedere maggiori informazioni su questi profughi. Non si può agire sempre “di pancia”». Sulla stessa linea è il consigliere Sordo: «Come ho già ribadito all’incontro pubblico, se il Comune avesse aderito allo Sprar, adesso in paese avremmo solo una decina di profughi, tutti controllati, che potrebbero essere impiegati in lavori a beneficio di tutta la comunità». «E’ sbagliato, oltre che dannoso, creare un clima di terrore tra i cittadini», sbotta l’ex consigliere di minoranza Silvano Spedo, dopo aver letto l'avviso pubblico.

Elisabetta Papa

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