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Argini indeboliti dai roditori
Un pick-up sprofonda a Gabbia

Il pick-up  sprofondato nella voragine causata dalle nutrie
Il pick-up sprofondato nella voragine causata dalle nutrie
Il pick-up  sprofondato nella voragine causata dalle nutrie
Il pick-up sprofondato nella voragine causata dalle nutrie

Sono bastati pochi giorni di pioggia a trasformare le tane delle nutrie in una fonte di pericolo. In località Gabbia di Salizzole, infatti, venerdì il pick-up condotto da un agricoltore che stava facendo un giro di controllo delle proprie risaie è improvvisamente sprofondato in una voragine apertasi sotto le ruote del mezzo. Una profonda buca lunga più di un metro che si era creata in corrispondenza di cunicolo scavato sotto la superficie da un roditore. Il terreno bagnato non è riuscito a sopportare il peso dell'auto, che si è inclinata pericolosamente, anche se non si è capovolta grazie alla prontezza di riflessi del conducente. «Nonostante lo spavento, ho aperto velocemente la porta del fuoristrada, ed è stato grazie a questo che non si è ribaltato», spiega il 72enne Giuseppe Melotti, delle omonime riserie. «Se non mi fossi mosso in fretta», aggiunge, «avrei potuto finire schiacciato. Eppure quello sterrato, che si trova poco prima di un ponte, è percorso abitualmente da mezzi pesanti, persino da mietitrebbie».

L'agricoltore, oltre che scosso, è decisamente arrabbiato. «Non è accettabile», afferma, «sapere che ci si muove come sulle sabbie mobili, rischiando la vita e i nostri investimenti. D'altro canto, noi le risaie dobbiamo controllarle ogni giorno, perché capita sempre più spesso che si svuotino a causa dei buchi negli argini fatti dalle nutrie. Le quali, oltre a provocare uno stress alle piantine, si mangiano anche il riso in gran quantità». «Comunque», aggiunge Melotti, «i castorini non li voglio uccidere, bensì portarli a casa di chi ritiene che vadano protetti. Abbiamo ospitato per troppo tempo questi roditori, ora lo facciano gli ambientalisti».

Intanto, il Consorzio di bonifica Veronese - che opera in tutta l'area della provincia scaligera posta a destra dell'Adige - denuncia che i suoi operatori sono sempre più in difficoltà a tenere in sicurezza le sponde dei 300 chilometri di canali che gestiscono. Proprio il consorzio, lo scorso anno, ha avuto quattro mezzi che sono sprofondati negli argini indeboliti dalle tane. E rischi si sono verificati anche lungo alcune ciclabili. «Non se ne può più», afferma il presidente Antonio Tomezzoli. «La Regione ha riconosciuto quanto siano dannose le nutrie, ora vanno eliminate. Finora siamo stati fortunati, ma ci sono gravi pericoli sia per agricoltori ed operatori che per i centri abitati, che potrebbero finire allagati visto che i canali stanno raggiungendo la massima portata. Ogni anno, peraltro, spendiamo dai 150mila ai 300mila euro per ripristinare gli argini, tappando anche tre fontanazzi la settimana».

L'ennesimo campanello d'allarme sulla sicurezza idraulica della Bassa è arrivato giusto nella settimana in cui il Consiglio regionale ha approvato una legge per l'eradicazione delle nutrie che probabilmente diventerà operativa a settembre. Una misura su cui fioccano i commenti dagli amministratori locali. Mirko Corrà, il sindaco di Salizzole dove si è verificato l’incidente, afferma che «una regolamentazione della presenza dei castorini era necessaria» e asserisce «di aver subito ritorsioni personali e denunce per aver sostenuto la loro eliminazione». Paolo Marconcini, primo cittadino di Cerea, sottolinea che «la Regione ha accolto le istanze del territorio».

Luca Fiorin

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