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Angiari sfora il Patto di stabilità
«L’Unione rischia ora la

Il municipio di Angiari: è polemica con gli altri Comuni dell’Unione
Il municipio di Angiari: è polemica con gli altri Comuni dell’Unione
Il municipio di Angiari: è polemica con gli altri Comuni dell’Unione
Il municipio di Angiari: è polemica con gli altri Comuni dell’Unione

Unione Destra Adige al bivio a causa dello «sforamento» di bilancio da parte del municipio di Angiari. L'attività del consorzio amministrativo, creato nel 2000 per gestire servizi e funzioni a favore degli 11mila residenti dei Comuni di Angiari, Isola Rizza, Roverchiara e San Pietro, rischia di essere seriamente compromessa. Tutto ciò, a causa di un «buco» di 167mila euro emerso a fine marzo nel bilancio di una delle amministrazioni aderenti, quella angiarese, guidata dal sindaco Vincenzo Bonomo, costretta a chiudere il consuntivo del 2015 sforando il Patto di stabilità. Con conseguenze a dir poco nefaste, che si ripercuoteranno a catena anche sugli altri tre municipi, che hanno invece mantenuto entrate e spese entro i limiti imposti dallo Stato.

La crisi politico-istituzionale dell'Unione è scoppiata con tutto il suo fragore durante l'ultimo consiglio dell'ente, che si è svolto proprio per affrontare il «caso Angiari». L'incontro, convocato da Giorgio Malaspina, presidente del consorzio nonché sindaco uscente di San Pietro di Morubio, si è svolto di fronte ad un pubblico costituito quasi esclusivamente da amministratori attuali e passati dei quattro paesi interessati, tra cui l'ex sindaco di Isola Rizza ed attuale assessore regionale ai Lavori pubblici Elisa De Berti e l'ex primo cittadino di San Pietro, Gastone Vinerbini. «Lo scorso 18 gennaio», ha esordito Malaspina, «abbiamo dato concretamente avvio alla nuova organizzazione dell'Unione, dopo che i quattro i consigli comunali avevano votato il trasferimento al consorzio delle ultime funzioni fondamentali legate a finanza, edilizia e servizi demografici». Quindi, ha aggiunto: «A fine gennaio, in base ai dati forniti dai quattro Comuni, l'Unione ha inoltrato agli uffici ministeriali i rispettivi monitoraggi in merito al Patto di stabilità per il 2015, dichiarandone il rispetto da parte di tutti i quattro gli enti». Ed è qui che è emerso l'inghippo.

«Successivamente», ha evidenziato Malaspina, «siamo venuti a conoscenza che il Comune di Angiari in realtà non aveva rispettato il Patto, come è stato confermato dalla certificazione definitiva del 30 marzo, mentre gli altri tre enti sono rientrati tutti nei parametri». Malaspina ha proseguito: «Sempre nel bilancio angiarese, sembrano esserci possibili criticità inerenti ad alcune obbligazioni giuridiche, per le quali non ci sarebbe il corrispondente impegno di spesa». Il sindaco-presidente, quindi, ha evidenziato: «Questo inconveniente, non preventivato, poteva benissimo essere evitato se l'amministrazione di Angiari avesse comunicato per tempo l'esistenza di tali criticità nel suo bilancio».

Malaspina ha esposto i problemi conseguenti a tale situazione di stallo: «Innanzitutto si è incrinato un rapporto di fiducia, indispensabile per una gestione associata dei servizi. Inoltre, l'Unione sarà quasi certamente costretta a bloccare le nuove assunzioni sulle quali poteva contare per potenziare alcune aree, visto che nel 2015 abbiamo avuto la cessazione di un dipendente a cui ne seguiranno altre due nel corso dell'anno. Oltretutto, a fine giugno, non potranno essere rinnovate due collaborazioni in atto con dipendenti di altri enti, che attualmente risultano assai preziose». Altre criticità sono state evidenziate da Loreta Isolani, sindaco di Roverchiara ed Enrico Pasqualini, vicesindaco di Isola Rizza. L'attuale crisi politico-istituzionale della Destra Adige è destinata ad acuirsi nei prossimi mesi, poiché lo Statuto non prevede l'espulsione dei Comuni inadempienti. F.T.

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