È già un teatro Salieri da tutto esaurito quello che stasera alle 20.45, tornerà ad ospitare lo speciale spettacolo «Danza per la ricerca», promosso dalla delegazione «Fondazione Fibrosi cistica di Minerbe e Boschi Sant’Anna (alla fine esce sempre il sole)». Anche questa sesta edizione, in linea con la precedente del marzo 2016, vedrà in scena gran parte dei 40 volontari del sodalizio, protagonisti di un vero e proprio musical, con parti recitate, cantate e danzate, ma sempre legate al tema della ricerca.
Non mancheranno artisti professionisti come la cantante Paola Mattiazzi, anima dell’Accademia delle arti vocali e musicali di Legnago, e il corpo di ballo della Together Dance School di Porto, che proporrà coreografie create da Veronica Gatti e Giulia Dal Santo.
Ad aprire la serata, che si propone appunto di raccogliere fondi da destinare alla Fondazione ricerca fibrosi cistica, saranno Fabio Facciolo, responsabile della delegazione FFC di Minerbe e Boschi Sant’Anna, e Graziella Borgo, vicedirettore scientifica della Fondazione. Sarà presente anche Monica Di Marcello, dirigente scolastica dell’Ic Barbarani di Minerbe che ha avviato il progetto «Diversità come …dono», attraverso il quale gli alunni delle primarie potranno conoscere l’associazione, l’impegno di volontari e ricercatori, imparando a maturare un atteggiamento di solidarietà e disponibilità nei confronti di chi è affetto dalla malattia. «Grazie al contributo dei nostri sostenitori, così come agli artisti, ai tecnici che hanno accettato di dar vita allo spettacolo in modo completamente gratuito, saremo in grado anche quest’anno di devolvere alla ricerca tutto il ricavato della serata. Tra pranzi sociali, serate di questo tipo e le tradizionali offerte di ciclamini e di uova di Pasqua, la nostra delegazione è in grado di sostenere la ricerca con un contributo annuo che si aggira intorno ai 25mila euro». Lo spettacolo di stasera sarà dedicato a «Nene» cioè a Emanuele Falchetto, il volontario della delegazione FFC e di altri sodalizi locali, scomparso lo scorso 22 dicembre.
«Proprio in suo ricordo», conclude Facciolo, «abbiamo voluto aggiungere alla nostra denominazione, con l’autorizzazione della Fondazione, la frase “alla fine esce sempre il sole” con cui Emanuele ci spronava sempre ad andare avanti anche nei momenti più difficili». E.P.