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Aggredito e rapinato in casa
Notte da incubo per un 88enne

L’abitazione dove vive l’anziano rapinato da due banditi  DIENNEFOTO
L’abitazione dove vive l’anziano rapinato da due banditi DIENNEFOTO
L’abitazione dove vive l’anziano rapinato da due banditi  DIENNEFOTO
L’abitazione dove vive l’anziano rapinato da due banditi DIENNEFOTO

Ha sentito dei rumori provenire dal magazzino annesso alla casa rurale, immersa nelle campagne di Isola Rizza, dove vive solo da quando 14 anni fa è rimasto vedovo. Ma non si è spaventato. E, malgrado gli 88 anni festeggiati lo scorso maggio, è corso subito a vedere, sfoderando un coraggio ed una tempra eccezionali forgiati da anni di sacrifici e duro lavoro nei campi della sua azienda agricola. Ed è stato così che, l’altra sera, per Luigino Bertolotto è iniziato, tra quelle mura dove finora si era sempre sentito sicuro, un incubo durato una manciata di minuti che gli sono sembrati però un’eternità.

All’improvviso, il pensionato si è trovato infatti di fronte due individui incappucciati, che l’anno aggredito con un bastone e scaraventato a terra per poi immobilizzarlo su una poltrona mentre mettevano sottosopra l’abitazione a caccia di soldi e gioielli. Alla fine, se ne sono andati accontentandosi di qualche centinaia di euro, di un lungo coltello da cucina, di un frigo portatile e di un vecchio flessibile. E per l’ex agricoltore, che alla fine se l’è cavata fortunatamente solo con un grosso spavento e non ha riportato ferite, è stata un’autentica liberazione. Anche perché se l’è vista davvero brutta specie nell’istante in cui uno dei due rapinatori è uscito da una stanza brandendo la lama con cui l’uomo affettava solitamente il salame. Tuttavia, l’intenzione del bandito non era quella di minacciarlo né tanto meno di ferirlo bensì solo quella di impossessarsi del coltello.

Erano le 22 quando la tranquillità di via Conche, una strada isolata e al buio distante circa un chilometro dal centro del paese dove tra una proprietà e l’altra ci sono minimo un centinaio di metri, è stata spezzata da un furto culminato in quattro e quattr’otto in rapina. A quell’ora, l’88enne, in procinto di andare a letto, era uscito un attimo nel cortile dell’azienda che da qualche anno porta avanti suo nipote. Ed in quel momento è stato attirato da un frastuono sospetto che arrivava dalla rimessa. Lì per lì, l’anziano ha pensato che fosse tornato suo nipote o che un animale si fosse infilato nel fabbricato. Invece, nemmeno il tempo di avvicinarsi che è finito in balia di due uomini, uno alto e l’altro basso di statura, con il volto travisato da passamontagna e le mani fasciate da guanti. Entrambi avevano un accento straniero, probabilmente erano nordafricani anche se non è escluso che potesse trattarsi di delinquenti dell’Est Europa. Quello dei due che aveva più dimestichezza con l’italiano ha quindi intimato a Bertolotto di entrare in casa. Ma il pensionato, senza pensare al rischio che stava correndo, si è inizialmente rifiutato e ha cercato in tutti i modi di resistere. Fino a quando i banditi, dopo averlo colpito alla pancia e schiaffeggiato, l’hanno costretto ad aprire la porta. Dopodiché l’hanno gettato sul pavimento del salone d’ingresso e, solo di fronte ai lamenti del malcapitato pensionato che stava perdendo le forze e chiedeva aiuto, si sono impietositi e l’hanno fatto accomodare su una poltrona. Senza però perderlo d’occhio mentre uno frugava al piano terra e il suo complice metteva a soqquadro quello superiore. Una perlustrazione durata in tutto cinque minuti. Poi, ad un certo punto, i due rapinatori si sono dileguati con i 270 euro rinvenuti nel portafoglio dell’anziano, il coltello ed altri oggetti di modico valore.

Ripresosi dallo choc, ma soprattutto dal pericolo scampato, l’88enne ha chiamato sua figlia che abita sempre ad Isola Rizza. La quale si è precipitata dal padre per poi avvertire il 112 ed il 118. Sul posto è giunta un’ambulanza ma è ripartita per fortuna vuota poiché l’anziano non lamentava dolori particolari. In via Conche sono arrivati anche i carabinieri della stazione di Oppeano, coordinati dal maresciallo aiutante Giuseppe Vicari, che hanno svolto i rilievi ed avviato le indagini con i colleghi del Nucleo operativo e Radiomobile di Legnago.

Stefano Nicoli

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