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Aggredisce carabiniere
Arrestato un bracciante

La caserma di Scardevara
La caserma di Scardevara
La caserma di Scardevara
La caserma di Scardevara

In preda ai fumi dell’alcol, prima dà in escandescenze importunando il gestore e gli altri avventori del bar di Albaro dove aveva scelto di concludere la giornata festiva. Poi, all’arrivo dei carabinieri della stazione di Ronco, intervenuti per riportarlo alla ragione e ripristinare la calma nel locale, si scaglia contro un appuntato scaraventandolo a terra. Ne è nata così una colluttazione in cui il militare ha riportato una serie di contusioni ed escoriazioni giudicate guaribili in cinque giorni dai medici del Pronto soccorso ai quali si è poi rivolto per farsi medicare. Alla fine del parapiglia, scatenato solo da qualche bicchiere di troppo, il giovane su di giri è stato arrestato con le accuse di violenza e resistenza a pubblico ufficiale. È stata una serata decisamente movimentata quella che, domenica scorsa, ha avuto come protagonista al bar «L’Angolo Scaligero», R.S.L., un bracciante polacco di 23 anni, che vive in paese assieme ad alcuni connazionali e lavora come stagionale nelle campagne della Bassa. Erano le 22.30 quando l’esercente cinese titolare del locale ha chiamato il 112 perché il giovane cliente era diventato ormai incontrollabile dopo che il barista, di fronte al suo stato alterato, si rifiutava di servirgli ancora da bere e cercava di allontanarlo. All’arrivo dei carabinieri, il 23enne, che non smetteva di infastidire gli altri clienti, è sembrato in un primo momento calmarsi. Ma si è rivelata solo una tregua apparente. Non appena ha fatto ritorno nel locale, dopo essersi recato a casa a prendere i documenti di cui era sprovvisto, ha infatti aggredito di punto in bianco l’appuntato che stava effettuando il controllo. Una reazione violenta imprevista, che è stata subita sedata dall’equipaggio, coordinato dal maresciallo Marco Guarnaccia, giunto in supporto del collega. Dopodiché R.S.L è stato portato nella caserma di Scardevara e poi trasferito, una volta avvisato il pm di turno, la dottoressa Maria Beatrice Zanotti, in una camera di sicurezza del comando dell’Arma di Legnago dove ha trascorso la notte. Ieri mattina, il bracciante polacco è comparso in tribunale a Verona per la direttissima: il giudice Paola Vacca ne ha convalidato l’arresto e l’ha condannato a sei mesi di reclusione con la sospensione della pena. Il giovane, che non aveva precedenti, è stato quindi rimesso in libertà. STE.NI.

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