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Abusivi rubano corrente Un 48enne va in carcere

I carabinieri davanti al casolare occupato in via Lovo
I carabinieri davanti al casolare occupato in via Lovo
I carabinieri davanti al casolare occupato in via Lovo
I carabinieri davanti al casolare occupato in via Lovo

Il vecchio casolare affacciato su via Lino Lovo, a Vallese, risultava disabitato da tempo. E non c’era nemmeno uno straccio di contratto con l’Enel per la fornitura di energia elettrica. Eppure, come per incanto, al calar del solo, in quel rustico diroccato lungo la provinciale per Villafontana si accendevano regolarmente le luci. Tanto da attirare l’attenzione dei carabinieri della stazione di Oppeano, che da alcune settimane avevano notato un viavai sospetto attorno all’immobile già sgomberato più volte in passato. Oltre ad un bypass sul contatore dell’energia e ad un cavo volante su uno spigolo del fabbricato. E così di fronte a questa situazione, a cui si sono aggiunti i consumi anomali segnalati dalla società fornitrice, martedì all’alba è scattata l’ennesima operazione predisposta nella Bassa dal capitano Lucio De Angelis per contrastare l’immigrazione clandestina e l’occupazione abusiva di edifici da parte di stranieri irregolari. Non appena gli uomini del luogotenente Giuseppe Vicari sono entrati nel casolare hanno avuto la conferma che non si trattava affatto di fantasmi. I militari si sono trovati di fronte due cittadini marocchini - E.A.A., 48 anni, senza fissa dimora, e N.M., di 41 anni, residente a Sant’Urbano (Padova), entrambi nullafacenti e con precedenti di polizia - che stavano ancora dormendo su materassi di fortuna. I magrebini sono stati quindi accompagnati nella caserma della Compagnia di Legnago dove sono stati denunciati a piede libero per furto aggravato di energia ed invasione di edifici. Ma le sorprese non sono finite lì. Nel corso del fotosegnalamento è infatti emerso che su E.A.A. pendeva un provvedimento di carcerazione emesso dalla Procura di Modena: il 48enne doveva scontare tre mesi e 13 giorni di reclusione per reati legati agli stupefacenti. Una volta informato il pm di turno, il marocchino è stato perciò trasferito nella casa circondariale di Montorio, mentre il suo connazionale è stato rimesso in libertà.

STE.NI.

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