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VINTI 5 MILIONI DI EURO

Lotteria Italia,
festa a Veronella
per il primo premio

Il titolare della tabaccheria con il biglietto (Dienne)
Il titolare della tabaccheria con il biglietto (Dienne)
Il titolare della tabaccheria con il biglietto (Dienne)
Il titolare della tabaccheria con il biglietto (Dienne)

Effetto vincita multimilionaria: da questa mattina è presa letteralmente d’assalto la tabaccheria-alimentari di Adriano Fattori, a Veronella, dove è stato venduto il biglietto che ha vinto il primo premio da 5 milioni di euro della Lotteria Italia.
«Quando si è sparsa la notizia - rivela il titolare, stappando una bottiglia di prosecco - c’è stato un andirivieni di persone che sono venute qui per comprare un gratta e vinci».
«Chissà - aggiunge - forse sperano che il nostro negozio sia baciato ancora dalla fortuna». L’antico detto che la fortuna è cieca sembra adattarsi alla perfezione a questa edizione della Lotteria Italia: nella minuscola contrada di Veronella, sperduta tra le nebbie della campagna veronese, complessivamente sono stati venduti 20 biglietti sugli 8 milioni acquistati in tutta Italia. Una signora del posto rivela di aver comprato cinque dei 20 tagliandi e di aver ’sbagliatò di soli due numeri quello vincente.
«Questo è un posto di passaggio - spiega Fattori - forse il biglietto è stato comprato da una persona che si è fermata qui per fare altri acquisti». La tabacchieria-alimentari è accanto ad una piccola chiesa, nell’isolata contrada Giavone (70 anime in tutto) della frazione di Miega (300 abitanti), nel comune di Veronella, che ha 5050 abitanti. Questa mattina anche il sindaco Michele Garzon è andato a festeggiare. Sulla sua bacheca Facebook il primo cittadino aveva già raccontato di avere appreso dall’ANSA della vendita del tagliando che ha garantito al suo ignoto proprietario 5 milioni di euro.
A Veronella, nel comune capoluogo, ovviamente non si parla d’altro. I clienti dei bar s’interrogano sull’ignoto neomilionario fantasticando su cosa avrebbero potuto fare con 5 milioni a disposizione. «Non farei la vita da nababbo - confida Loredana - perchè capirebbero subito quello che ho vinto e avrei anche paura con tutti quei soldi. Speriamo che siano andati a una persona che ne ha bisogno, e qui non mancano, in questo momento». «Probabilmente me ne tornerei a casa - racconta Alex, muratore romeno - perchè nel mio Paese potrei fare tantissime cose e aiutare molte persone. Certo con tutti quei soldi si vivrebbe molto bene anche qui in Italia».
«Sono andato al falò della ’vecià, però la sfortuna non se l’è portata via, e pensare che avevo comprato anch’io un paio di biglietti, però non là» dice rammaricato Stefano, uno dei tanti che non si è sottratto neppure nel dopo Befana al rito dello spritz mattutino o del ’gotò di vino. E oggi c’è un motivo eccezionale per un brindisi speciale. Intanto continua la caccia all’anonimo superfortunato baciato dalla notte dell’Epifania 2016 per una Lotteria Italia che già nel 2009 aveva premiato questa terra, a pochi chilometri di distanza: sei anni fa il biglietto del primo premio era stato venduto all’autogrill di Soave.

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