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È Cerea
la capitale
social
della Bassa

Il sito internet del Comune di Cerea
Il sito internet del Comune di Cerea
Il sito internet del Comune di Cerea
Il sito internet del Comune di Cerea

La web-mania è dilagante a Cerea. Quasi settemila giovanotti e nostalgici della buona musica hanno sfogliato la pagina Facebook municipale per informarsi sull’utilizzo del padiglione della Fiera in cui, per una sera la settimana dall’estate scorsa, suonano le band emergenti. I gruppi si alternano sul palco della provvidenziale sala prove, immaginando chissà quali tournée, finalmente in spazi che non siano più soltanto i garage. Gli artisti provengono, per la maggior parte, da Milano, Brescia, Padova, Rovigo e Modena.

Dunque, la visualizzazione delle iniziative dell’amministrazione comunale è d’obbligo prima di ogni esibizione. E dire che siamo appena all’inizio di quell’iperconnessione accertata nella capitale tecnologica - Cerea, appunto - della Bassa sconfinata.

Oltre tremila studenti, ovviamente con mamma e papà vicino, hanno cliccato sul sostanzioso contributo municipale e bancario concesso alle famiglie per incoraggiare le iscrizioni al nuovo liceo sportivo del luogo.

«Le attività pubblicizzate tramite Facebook piacciono ai cittadini tra i 25 ed i 54 anni d’età. Non necessariamente di Cerea, ma anche di Legnago e Verona», osserva il sindaco Paolo Marconcini. Tra quelli, ci sono i «millennials»: i nati tra il 1980 ed il 2000, perennemente social (izzanti).

E ancora: quasi milleottocento persone si sono interessate al centro sanitario, che sarà ospitato nella palazzina della Fiera, in cui i quindici medici di Cerea e Casaleone, in collaborazione con la Regione Veneto, garantiranno assistenza pubblica di 24 ore in 24 ore, pur proseguendo le consuete visite ambulatoriali. Le cartelle cliniche dei pazienti potranno essere visionate contemporaneamente da ciascun medico, così da gestire più rapidamente le emergenze. Assomiglierà a quel pronto soccorso a cui i pazienti, una volta accertate le condizioni, saranno eventualmente indirizzati. Il Comune ha altri fans affezionati: mille - mamme, presumibilmente - hanno apprezzato la nursery all’interno della biblioteca civica in cui si possono già allattare e cambiare i figli. All’inaugurazione, la dimostrazione pratica ha destato collettiva emozione. Ormai, non c’è pubblica occasione che non produca una qualche condivisione.

«Riproporrò con maggior continuità, nel sito comunale, l’editoriale del sindaco che avrebbe dovuto sostituire il bimestrale cartaceo tradizionale», promette il primo cittadino di Cerea.

A OPPEANO, 139 casalinghe - vabbè la parità di ruoli domestici e sociali, ma chi vuoi che siano, altrimenti - tutt’altro che disperate hanno annotato frettolosamente in agenda della ripresa, annunciata nella pagina Facebook comunale, del mercato rionale nella piazza municipale dopo la pausa forzata per le feste natalizie e di fine anno. Mentre, inaspettatamente, 50 - sempre massaie? - hanno raccolto il «cinguettio» sulle bancarelle. Avete inteso bene, il Comune ha finanche un account Twitter: davvero singolare tra gli enti locali della provincia veronese. Tra un po’, dalle parti di Oppeano potrebbero addirittura spopolare degli hashtag rivolti, chessò, proprio agli ambulanti: i messaggi resi più efficaci da parole chiave o da combinazioni di parole concatenate precedute dal simbolo cancelletto (#).

Oppure, perché no, degli hashtag dedicati alle lezioni, la prima ieri e la seconda sabato prossimo nell’auditorium Don Remo Castegini, dai titoli non proprio rassicuranti. La prima: «In corpo e in spirito. Possessione e stregoneria nei territori della Repubblica di Venezia fra Sei e Settecento»; la seconda: «La presenza templare nella Bassa veronese fra Zevio, Oppeano, Legnago e Pressana».

Eppure, nonostante l’eventuale turbamento per gli accadimenti trattati, «i relatori sono attesissimi, perlomeno dagli utenti che abbiamo raggiunto (quasi 600 con Facebook, una settantina con Twitter)», rassicura il consigliere comunale delegato all’onnovazione Filippo Rossini.

Attenzione, numeri così sproporzionati non debbono trarre in inganno. E’ vero che Facebook è il social più usato nel mondo, diversamente da Twitter che è decisamente più professionale, ma è altrettanto vero che nemmeno i grandi centri commerciali - scambiati oggigiorno per le piazze municipali - riescono a trattenere molto su Twitter i frequentatori di internet che, prima di cambiare soggetto o argomento, si concedono mediamente appena 15 secondi per visionare, accettare e leggere ciò che ricevono.

Certo, quanto a morbosa curiosità, più che le presenze soprannaturali e le pratiche rituali poterono le umanissime, perciò tangibilissime, colonnine degli autovelox collocate quattro anni fa dall’ amministrazione comunale lungo le strade principali per contenere la velocità degli automobilisti che attraversavano Oppeano. Allora, il filmato che riprese i maligni - quelli sì - rilevatori fu visto nella videoteca municipale di YouTube grosso modo da seimila residenti, evidentemente preoccupati più dei propri soldi che delle gesta cavalleresche di chichessia.

Alle civiche questioni sono affezionati altresì a Bovolone. Il Comune, tramite la app «Gong», in un anno e mezzo ha inviato 250 messaggi alla popolazione. Una delle convocazioni del Consiglio comunale ha totalizzato quasi 300 visualizzazioni. Una cinquantina di persone ha dimostrato ancor più convinzione leggendo l’ordine del giorno fin dall’introduzione.

Per il resto, vanno per la maggiore gli avvisi municipali sulle previsioni del tempo, la viabilità e le scadenze dei tributi. A Legnago - il secondo Comune (venticinquemila abitanti) della provincia veronese - la comunicazione 2.0 è affidata ad una decina di allievi delle scuole superiori, detti “evangelisti”, che hanno già catechizzato una trentina di pensionati. Hanno modi tutt’altro che superficiali i predestinati a predicare il verbo virtuale. «Hanno tenuto due corsi di alfabetizzazione sulle nuove tecnologie. Altri anziani sono in lista d’attesa», spiega il vicesindaco Simone Pernechele. Quest’ultimi impazienti di maneggiare iPad e smartphone per mantenere la propria indipendenza da famiglie e parenti.

IL COMUNE, per di più, aveva incaricato un consulente perché dettasse l’Agenda Digitale di Legnago. Ora, il maestro non c’è più, in compenso ci sono la pagina Facebook e un account Twitter, che non dovrebbero essere usati solamente per avvertire i passanti che i tombini traboccano per le strade e che le nutrie scavano negli argini. Oppeano insegna. «Stiamo mettendo a punto una app - ComunApp - per dialogare con più facilità con i residenti. L’applicazione è stata presentata nei giorni scorsi all’amministrazione municipale» annuncia l’ assessore alla cultura Silvia Baraldi. «Vogliamo diffonderne l’utilizzo tra gli studenti, tanto che il logo sarà individuato grazie ad un concorso che sarà indetto proprio nelle scuole superiori». Vinca il migliore, purchè sappia attrarre consumatori che non siano semplicemente i genitori.

Stefano Caniato

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