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È ai domiciliari e spaccia droga Nuovi guai per «nonno eroina»

I carabinieri di Sanguinetto
I carabinieri di Sanguinetto
I carabinieri di Sanguinetto
I carabinieri di Sanguinetto

 Spacciava eroina ai tossicodipendenti della Bassa malgrado si trovasse agli arresti domiciliari, sempre per vicende di droga, nella sua casa di Casaleone. Ma la fiorente attività di Lamberto Bazzani, un 58enne con numerosi precedenti specifici, non è passata inosservata agli occhi allenati dei carabinieri della stazione di Sanguinetto. I quali, nell’ambito di un servizio predisposto dal capitano Lucio De Angelis proprio per contrastare lo smercio e l’uso di droghe soprattutto tra i giovanissimi della zona, lo hanno «pizzicato» in flagrante mentre cedeva alcune dosi del più potente degli oppiacei a due consumatori del paese. E così per «nonno eroina», arrestato con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti, si sono spalancate dapprima le porte di una cella di sicurezza della caserma di Legnago e poi, a distanza di alcune ore, quelle del carcere di Montorio, dove si trova tuttora detenuto. L’operazione, che ha fatto finire nuovamente nei guai il 58enne, è iniziata nel primo pomeriggio di venerdì scorso. I militari, coordinati dal maresciallo Francesco Turco, erano appostati nei dintorni dell’abitazione dello spacciatore quando hanno notato un ventenne arrivare in bicicletta e suonare alla porta di Bazzani. L’uomo è uscito e tra i due si è perfezionato un rapido scambio che in seguito si è rivelato l’acquisto di cinque dosi di eroina. Mentre il ragazzo veniva condotto in caserma, dove ha consegnato spontaneamente la droga ai carabinieri, è proseguito il controllo. E di lì a qualche minuto è stata «fotografata» in diretta una scena identica. A bussare alla villetta del 58enne è stato, nel secondo caso, un tossicodipendente 40enne residente sempre a Casaleone. Il quale è ripartito, anche lui in sella alla bici con cui era arrivato, infilandosi in tasca sei dosi di eroina. A quel punto, anche lui veniva fermato e portato nella stazione dell’Arma di Sanguinetto. Intanto, una pattuglia ha fatto irruzione nella casa trasformata in una sorta di bazar della droga. Sul tavolo della cucina sono state rinvenute altre 33 dosi confezionate e pronte allo spaccio, oltre ad un «sasso» da tagliare. Sempre della stessa sostanza stupefacente ritornata negli ultimi tempi in gran voga anche tra i giovani della Bassa, dopo aver mietuto decine di vittime negli anni Ottanta sia per overdose che per lo scambio di siringhe infette. Con l’unica differenza che ora i consumatori, anziché iniettarsela in vena, preferiscono bruciarla e poi inalarne i fumi con una cannuccia o una banconota arrotolata. Una tendenza, importata da Hong Kong e ribattezzata cinese da «chasing the dragon (inseguire il dragone), che, secondo gli esperti, provoca ugualmente dipendenza fisica e psichica con danni deleteri nel lungo periodo. Da qui l’importanza del sequestro che, una volta informato il magistrato di turno, il dottor Francesco Rombaldoni, è culminato nell’arresto di Bazzani, com’era avvenuto nell’aprile del 2016 per una storia analoga. Ieri, il 58enne è comparso in tribunale a Verona: il giudice Carola Musio, dopo averne convalidato l’arresto, ha disposto la sua custodia in carcere in attesa dell’udienza rinviata al prossimo 22 febbraio. •

Stefano Nicoli

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