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Auto vendute e
mai consegnate,
cinque dal gip

L’inviato di Striscia la notizia Moreno Morello davanti alla rivendita
L’inviato di Striscia la notizia Moreno Morello davanti alla rivendita
L’inviato di Striscia la notizia Moreno Morello davanti alla rivendita
L’inviato di Striscia la notizia Moreno Morello davanti alla rivendita

Una maxitruffa da oltre un milione di euro ai danni di un’ottantina di persone, che hanno versato acconti e caparre per l’acquisto di auto mai consegnate. Berline e suv di grossa cilindrata, diventate un caso nazionale, perché avevano attirato l’attenzione anche di Striscia La Notizia sulla concessionaria «Arena Auto» di San Bonifacio. Scomparsa nel giro di poche ore a inizio maggio 2014, lasciando a bocca asciutta tutti i clienti.

Ieri davanti al giudice Livia Magri si è svolta l’udienza preliminare nei confronti dei cinque imputati: Gianpaolo Bertaroli di San Pietro in Cariano, amministratore unico delle società International Cars srl e Arena auto srl; Cristian Ogliosi di Goito, Andrea Braiati di Mantova e Loriano Lanfredi di Marmirolo, in qualità di addetti alle vendite e collaboratori di Bertaroli, sempre presenti all’interno degli uffici della società; e infine Oliviero Scolari, di Bussolengo.

I primi quattro sono accusati di associazione a delinquere con lo scopo di commettere varie truffe. Proprio loro, secondo il pm Elisabetta Labate, si sarebbero occupati delle compravendite di auto di immatricolazione estera, incassando le caparre versate dai clienti, senza provvedere alla consegna di alcun mezzo, anche perché le auto non erano nella loro disponibilità. Fatti che sarebbero continuati dal 2013 al maggio del 2014 quando, forse in occasione del ponte del primo maggio, la concessionaria di San Bonifacio in località Ritonda è stata completamente svuotata. I clienti hanno trovato gli uffici chiusi e l’attività cessata, senza più mezzi in esposizione.

Le persone che hanno sporto denuncia sono 78 e avrebbero versato cifre tra i mille e i 30mila euro per l’acquisto di auto come Audi Q5, Bmw 116, Audi A4, Range Rover Mercedes Classe A e varie altre. Per un totale di oltre un milione di euro. Soldi che gli imputati, secondo gli inquirenti, avrebbero provveduto a «incamerare e occultare, in quanto i conti delle società non risultavano avere più alcuna capienza economica, nel momento in cui sono stati accertati i fatti».

E in questo, sempre secondo le accuse della Procura, avrebbe avuto un ruolo centrale Oliviero Scolari, accusato di riciclaggio: per il pm Labate, infatti, Scolari avrebbe ricevuto circa 200mila euro (provento delle truffe) dalla società Arena Auto, che avrebbe trasferito prima su un conto corrente di una banca di San Marino e poi cercato di spostare su una banca lituana, in modo da ostacolare l’identificazione della provenienza illecita delle somme.

Scolari ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato, mentre Braiati ha optato per il patteggiamento. Per tutti gli altri verrà discussa l’udienza preliminare, che è già stata fissata nelle prossime settimane.M.TR.

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