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Ospedale, cinque sindaci vogliono il tavolo politico

Cinque sindaci e la presidente del Comitato dei primi cittadini del distretto 4 scendono in campo per istituire con la Regione e l’Ulss 9 un «Tavolo politico» per l’ospedale di Malcesine. Dopo il «due di picche» ricevuto dai sindaci di Brenzone, Tommaso Bertoncelli, e di Torri, Stefano Nicotra, che chiedevano di poter sedere al «tavolo tecnico» istituito dall’assessore regionale alla sanità, Luca Coletto, i primi cittadini si sono ora uniti e, con i colleghi di Malcesine, dove regge le sorti il vicesindaco della Lega Nord, Claudio Bertuzzi, di Garda, guidato da Davide Bendinelli, onorevole di Forza Italia, e di San Zeno, Maurizio Castellani, sempre di centro-destra, hanno deciso di puntare i piedi e hanno scritto all’assessore Coletto e, per conoscenza, al governatore Luca Zaia e al direttore generale dell’Ulss 9, Pietro Girardi. «Ci siamo sempre prodigati a fianco dell’amministrazione di Malcesine per tutelare l’ospedale», hanno scritto i sindaci. «Abbiamo sempre condiviso con l’amministrazione comunale e, negli anni, anche con l’Aidm, le battaglie a salvaguardia di un presidio sanitario che riteniamo debba essere potenziato e rilanciato». POI L’ANALISI da cui è partita la lettera. «Anche nell’ultimo Consiglio comunale di Malcesine», sottolineano i primi cittadini, «sono emersi disagio e disappunto per l’esclusione dei sindaci da un Tavolo tecnico che, così com’è stato riferito da chi ne fa parte, non tratta, non affronta e non si pronuncia in merito all’assetto futuro dell’ospedale, ma affronta solo le problematiche contingenti, come carenza di personale o problemi inerenti la gestione interna di alcuni aspetti sanitari». SCATTA LA PROTESTA. «A parte la presidente dell’Aidm, tutte le altre figure sono dipendenti dell’Ulss 9: è evidente che queste figure non possono rapportarsi correttamente o avanzare proposte o rivendicazioni con il giusto piglio nei riguardi della Regione e dell’Ulss 9. A noi sindaci interessa invece poter incidere sulla programmazione sanitaria confrontandoci e collaborando con l’Ulss 9 e la Regione per evitare di arrivare, nei mesi prossimi, a uno scontro così com’è in atto per questioni inerenti ad altri ospedali». LA PROPOSTA. I primi cittadini avanzano quindi una proposta. «Con spirito di leale collaborazione», affermano, «chiediamo, da settembre l’istituzione di un Tavolo politico permanente per l’ospedale di Malcesine, che comprenda gli scriventi sindaci e l’assessore alle Politiche sanitarie, oltre alla direzione dell’Ulss 9 per discutere e concordare il rilancio della struttura, i lavori di ristrutturazione con adeguamento alle normative, il miglioramento della quantità e dei servizi clinici offerti, problematiche del personale». I sindaci non intendono incassare un ulteriore «no». «Un rifiuto», hanno scritto, «comporterebbe da parte nostra il totale disconoscimento del lavoro svolto dal Tavolo tecnico e l’avvio, da parte nostra, di forme di protesta anche clamorose nei riguardi della Regione Veneto. Riteniamo inaccettabile», proseguono, «che i rappresentanti eletti da un territorio di oltre 15 mila residenti, ma che ospita oltre 3 milioni di persone ogni anno, siano esclusi da decisioni che riguardano il loro territorio, principio cardine dei tanto sbandierati «federalismo» e «autodeterminazione». •

Gerardo Musuraca

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