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Con «Lùssia» i 25 anni di teatro della compagnia Le Falìe

La scenografia è scarna, un tavolo da cucina attorno al quale ruotano tre generazioni di bambine e bambini con le loro letterine a santa Lucia: ma è il contenuto a far la differenza. Lùssia è l’ultima opera del regista e autore di Velo Alessandro Anderloni che con questa dodicesima commedia festeggia i 25 anni del primo spettacolo de Le Falìe. Sarà in scena martedì 24 alle 21, al teatro Orlandi, ennesimo palcoscenico per gli abitanti di Velo (in 300 sono stati coinvolti in questo quarto di secolo, su poco più di 800 residenti). Il paese torna in scena per raccontare una storia che tutti hanno vissuto da bambini e rivissuto da genitori o nonni, fatta di lunga attesa, trepidazione, anche paura, stupore ed entusiasmo, qualche volta anche delusione, ma pur sempre magica per i sogni che risveglia. È una notte in cui tutto deve essere pronto: i piatti, i biglietti con i nomi, una tazzina di caffè per la santa, un bicchiere di vino per il gastaldo che guida l’asinello, il fieno e l’acqua per l’animale. Cambiano i tempi e cambiano i giocattoli che si chiedono in dono, ma la trepidazione e il mistero sono sempre gli stessi. In casa, però, c’è tanta voglia di liberarsi delle «robe vece», perfino dei «puoti», i bambolotti dolci che per tradizione si impastano per quel giorno. C’è un’impellente e irresistibile, a volte purtroppo anche irreparabile voglia di modernità: si svendono i vecchi mobili in noce o legno povero, per far posto a luccicanti mobili in laminati. «La storia è nata l’anno scorso», rivela l’autore e regista, «quando sulla tavola di casa, mia mamma la sera del 12 dicembre ha preparato, come immancabile consuetudine, i piatti che di notte santa Lucia avrebbe riempito di doni. Ho pensato allora a un canto, nato vent’anni fa, che dice «Santa Lucia, pòrteme un caretin» e ho iniziato a scrivere degli anni Sessanta, il tempo in cui ai carrettini di legno si iniziarono a preferire i primi giocattoli elettrici, si accesero i televisori e si spensero i filò con le loro storie millenarie. È uno spettacolo sul mistero e la poesia, e anche sul tempo in cui finiscono le fiabe», anticipa Anderloni. Con i costumi di Giulia Corradi e Carolina Tezza, le luci di Luigi Castagna e il suono di Samuele Tezza, saranno sulla scena venti attori e attrici di Velo. Alcuni volti sono nuovi, altri c’erano anche in quel 1993 quando si avviò il progetto «Velo Veronese: il paese in scena», collaborando a creare quell’affresco teatrale di vivido realismo, recitato in dialetto e italiano da attori non professionisti, dai tre agli ottant’anni. Si tratta di un’esperienza di teatro popolare unica, che ha stimolato il risveglio culturale e sociale della piccola comunità di Velo e la riscoperta della propria storia. Gli spettacoli de Le Falìe, infatti, sono tutti ispirati a fatti della storia di Velo e della Lessinia, reinventati per il palcoscenico da Alessandro Anderloni che è autore dei testi e della regia e a volte anche della musica. Lùssia sarà replicata al teatro Orlandi il 26 luglio, l’1, 4, 7, 8, 9, 10, 14, 16, 17 agosto, il 7 e 8 settembre 2018. Prenotazioni dei posti scrivendo a lefalie@lefalie.it o telefonando al numero 389. 0235858 & 8232. •

V.Z.

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